La Supercoppa Italiana più incredibile degli ultimi anni è della Lazio. I biancocelesti matano la Juventus con un 3-2 maturato quasi interamente negli ultimi dieci minuti, fatta eccezione per la doppietta di Immobile, che aveva inizialmente mandato avanti la squadra di Inzaghi per 2-0. Ci ha pensato Dybala con una doppietta negli ultimi cinque minuti a riprendere la Lazio, prima che Murgia, al terzo di recupero, geli tutti i bianconeri per far esplodere l'Olimpico.
Le but de Murgia qui offre la supercoppa à la Lazio. pic.twitter.com/2mUjt5FF5v
— SS Lazio FR (@SSLazio_FR) 13 agosto 2017
Le scelte - I Campioni d'Italia si presentano all'Olimpico senza novità estive nel 4-2-3-1: panchina sia per Douglas Costa che per De Sciglio, a cui vengono preferiti i rodati Barzagli, di nuovo largo a destra con Benatia vicino a Chiellini in mezzo, e Cuadrado. Confermato anche Khedira in mezzo, Marchisio inizia in panchina. Unico indisponibile è Pjaca. Inzaghi deve invece adattare Milinkovic-Savic vicino a Immobile, causa l'intrigo Keita e il non ottimo stato fisico di Felipe Anderson. Luis Alberto trova spazio a centrocampo con Parolo e Lucas Leiva, unico innesto estivo in campo per i biancocelesti, i quali proseguono sulla linea del 3-5-2.
Pronti-via e la Juventus è già arrembante, mandando subito in apnea la difesa biancoceleste. Alex Sandro a sinistra trova campo e prova a creare: dopo tre minuti prende il fondo e serve il taglio centrale di Cuadrado, che devia ma calcia sulle gambe di Strakosha che si salva. Il portiere albanese deve prodigarsi in altri due interventi in tuffo, prima su un destro a giro di Dybala sul primo palo, poi su un sinistro da fuori strozzato di Higuain. I primi 10 minuti mettono anche in luce un ottimo Pjanic, lucido nello smistamento della sfera e nel creare palle-gol, mal sfruttate dai suoi. Il bosniaco prova anche a pennellare per Benatia sugli sviluppi di un corner, di nuovo Strakosha in uscita ci mette le mani.
La prima avvisaglia dalle parti della porta bianconera la porta Luis Alberto all'11', con un destro da fuori che sorvola il montante. Preoccupa invece di più il tentativo di rovesciata in piena area di Milinkovic-Savic, che arriva dopo una fase di stanca con un drastico calo dei ritmi: ci mette letteralmente la faccia Benatia per respingere. Le occasioni portano fiducia alla Lazio, che attacca con più uomini e crea difficoltà alla Juve, la quale in uscita inizia a perdere palloni preziosi; uno di questi, gestito male da Khedira ai venti metri, permette di nuovo a Milinkovic-Savic di battere verso la porta, alto di poco. Il serbo è però scatenato e al 31' lancia Immobile nello spazio lasciato dai due centrali difensivi di Allegri, rimasti troppo larghi: Buffon stende il centravanti ex Genoa e Torino, Massa indica il dischetto e lo stesso numero 17 realizza aprendo il piatto e trovando l'angolino basso. L'estremo bianconero intuisce, ma non tocca.
Dal gol subito non scaturiscono reazioni immediate in casa bianconera, è anzi la Lazio a continuare ad essere pericolosa e mettere pressione a Buffon, due volte decisivo su un pericoloso taglio di Basta ed una conclusione di Lucas Leiva dal limite. Ci riprova anche Luis Alberto, ma in area temporeggia troppo e la retroguardia dei Campioni d'Italia rimedia in qualche modo. Gli avanti, invece, insistono nella loro fase anonima di partita. L'intervallo dà tregua ad Allegri, dopo 35 minuti di primo tempo estremamente complicati.
Al rientro in campo i bianconeri provano a spingere nuovamente sull'acceleratore: Higuain prova a lanciare Dybala e Cuadrado in profondità giocando spalle alla porta e aprendo spazi, rimedia la difesa in entrambi i casi. Per la Juve è solo un fuoco di paglia, perché tornano presto a palesarsi le difficoltà in uscita e la Lazio banchetta: al 54' Parolo fa spiovere un cross da destra sul quale svetta di nuovo Immobile, che trova l'angolo opposto con Buffon rimasto di sale. Allegri volge lo sguardo alla panchina e pesca De Sciglio e Douglas Costa, entrambi all'esordio in gare ufficiali, togliendo Benatia e Cuadrado, ma, all'ora di gioco, ancora la Lazio con Immobile sfiora il gol: rimedia Buffon in uscita bassa sull'attaccante mattatore di serata.
La Juve si rivede al 65', quando Pjanic manda una punizione dai 20 metri alta di poco, mentre Douglas Costa centra la porta dopo un dribbling secco rientrando da destra, ma trova le mani di Strakosha, attivo anche su un tentativo in caduta da fuori ancora di Pjanic. La grande chance capita però sul piede di Higuain, innescato dal classico cross tagliato di Costa: sul secondo palo manca però il tocco decisivo. Entra anche Bernardeschi - che si farà vedere poco dopo con un sinistro sull'esterno - ma la Lazio non demorde e torna in avanti con Luis Alberto, che spara una sassata dai venti metri che Buffon mette in corner.
La bomba scoppia nel finale di gara ed è inaugurata, all'85', da una punizione di Dybala dai venticinque metri, che aggira la barriera - piazzata male - e si insacca a fil di palo. Rinfrancati, i bianconeri tornano ad aggredire la difesa biancoceleste con grinta e determinazione ed allo scadere del 90' trovano la grande chance del pari: Marusic arriva tardi su un pallone vagante, Alex Sandro lo anticipa e si prende il pestone del montenegrino. Massa indica il dischetto, Dybala è ancora glaciale e spiazza Strakosha. 2-2, ma non è tutto: giusto il tempo di cambiare versante e Lukaku, subentrato a Lulic, sprinta a sinistra prendendo la linea di fondo, la difesa bianconera si schiaccia e il belga trova il rimorchio di Murgia, altro subentrato, che appoggia comodamente il piatto e fa esplodere l'Olimpico al terzo di recupero. Si gioca per altri due minuti, in cui la Juve batte un corner sventato dalla difesa. Arriva allora il triplice fischio di Massa, che fa esplodere l'intero popolo biancoceleste: 3-2, la Supercoppa Italiana è della Lazio, la quarta della propria storia.