Il mercato della Fiorentina è decollato e, in questi ultimi venti giorni, non accenna a fermarsi. Di ieri è infatti la notizia di un accordo per un giocatore inseguito lungo tutta l'estate e finalmente agganciato, vale a dire Giovanni Simeone. Il talento del Genoa approderà a Firenze nei prossimi giorni, ma intanto è tutto definito: l'accordo col giocatore c'è già, ora è anche stato raggiunto quello con il Grifone sulla base di 15 milioni di parte fissa più tre di bonus, per un totale di 18 milioni di Euro. L'anno scorso i rossoblù avevano sborsato solo 4 milioni per aggiudicarsi il giocatore dal River Plate.

L'argentino arriverà a Firenze settimana prossima, visto che per ufficializzare l'acquisto la Viola dovrà prima piazzare Nikola Kalinic. Sul croato c'è sempre il forte interesse del Milan, che sta anche pensando ad un ultimo assalto per Aubameyang, al centro dei rumors per alcune parole affermate su Instagram riguardo ad un eventuale trasferimento ai rossoneri. Anche l'Everton ha bussato alla porta dell'ex Blackburn e Dnipro, ma il giocatore non è convinto della destinazione e preferisce aspettare una decisione definitiva dai rossoneri prima di volare oltremanica e raggiungere la squadra di Koeman, la quale sta anche sondando altri profili, tra cui Welbeck.

Una volta che sarà chiarito il futuro di Kalinic, Pioli potrà abbracciare Simeone. In quel ruolo al momento l'unico giocatore nella rosa del tecnico ex Inter e Lazio è Babacar, il quale ha già dimostrato di potersi meritare una chance in Serie A (l'anno scorso 10 gol, uno ogni 132 minuti spesi in campo) ma ha spesso peccato di continuità. Con l'arrivo del Cholito il senegalese potrebbe nuovamente scalare ad alternativa, ma potrebbe comunque giocarsi le sue carte, poiché l'argentino rappresenta un prospetto di valore, ma forse non una garanzia nell'immediato. L'anno scorso, a Genova, è stato enormemente influenzato dal rendimento generale di squadra, riuscendosi a distinguere in poche occasioni come trascinatore. Ora, con 18 milioni (bonus compresi) sulle spalle, è chiamato al salto di qualità, anche se all'ombra di Ponte Vecchio sono disposti ad aspettarlo.