Ci siamo, il grande calcio europeo sta per tornare. La Premier League ha tagliato ieri il nastro d'inaugurazione: a breve anche in Italia partirà la massima competizione nazionale. Oggi mancano 7 giorni, ma domani è atteso un grande antipasto, il classico, quello valido per la Supercoppa Italiana: si sfideranno i campioni di entrambe le competizione valide per l'accesso, la Juventus, contro la Lazio, allo Stadio Olimpico. E chi meglio di Max Allegri, tecnico bianconero, per introdurre la gara nella classica conferenza stampa pre-partita, iniziando dalle dichiarazioni riguardo alla prossima stagione: "Siamo tutti alla pari, dopo la sconfitta della finale a Cardiff, dove c'è stata anche grande rabbia che va usata per affrontare la stagione. Siamo consapevoli della nostra forza, ma dobbiamo stare attenti. Anche due anni fa siamo partiti bene in Supercoppa ma poi siamo andati male in campionato, quest'anno bisogna evitare quello che successe allora. L'unico modo che conosco è di rimanere sereni, con equilibrio e centrare gli obiettivi: intendo arrivare a marzo essendo in corsa per tutte le competizioni".
Uno sguardo, rapido, agli avversari: "La Lazio ha fatto un ottimo precampionato, non ha mai perso e ha subito pochi gol. E' una squadra ben organizzata con giocatori di qualità: la forza della Juventus è quella di rispettare tutti gli avversari e lo sarà ancora domani sera".
I nuovi arrivi hanno portato dei giocatori a cui magari ci sarà poco da insegnare tecnicamente, ma tanto a livello di personalità e testa: "Per quanto riguarda i giocatori che sono arrivati sono giovani: la società sta lavorando bene per il futuro, dando continuità ad una squadra già forte. Quando i giocatori arrivano qui giovani devono fare un percorso quasi sempre uguale: devono capire dove sono arrivati, che mondo è la Juventus e che ogni palla che si gioca dentro la Juventus è una palla importante. Lo possono capire solo lavorando dentro la squadra con degli esempi da seguire: Gigi, Chiellini, Barzagli, Marchisio, Mandzukic. Seguendoli possono capire subito dove sono arrivati".
Nessuna enorme novità di formazione: "Per la formazione ho 3-4 dubbi, sarà difficile dirvela ora. Gigi, Higuain e Dybala giocano. Anche Mandzukic gioca".
Gli addi di lusso potrebbero aver cambiato la squadra, ma per ora almeno, non indebolita: "Bonucci è stato un grandissimo giocatore della Juventus: ha dato tantissimo a noi e noi abbiamo dato tantissimo a lui. L'errore che non dobbiamo fare è pensare di trovare un giocatore che possa fare le stesse cose di Bonucci: è impossibile. I giocatori non sono tutti uguali. Non posso chiedere a Lichtsteiner o a De Sciglio di fare le cose che faceva Dani Alves: sarebbe un errore madornale".
La crescita di uno in particolare, nel pre-campionato, pare abbia impressionato il tecnico: "Su Bentancur mi posso pronunciare, dicendo che è un giocatore bravo, serio professionalmente, intelligente - e non è poco. E' di sicuro avvenire e quest'anno secondo me sarà importante. Sarà nei 2 di metà campo o nei 3 di metà campo: l'ho messo esterno solo perchè eravamo un po' incerottati".
Ci sono state tante polemiche nella turbolenta estate juventina, che però dovranno essere contrapposte dal rendimento in campo: "Durante l'estate si parla tanto perchè non ci sono partite, talvolta si tirano fuori cose che non sono vere. La Juventus viene da sei stagioni in cui ha vinto sei scudetti, nelle ultime tre ha vinto le Coppa Italia sempre e ha fatto due finali di Champions: c'è l'amarezza di non aver vinto, ma non è che arrivare due volte in finale capita spesso. Potevamo fare meglio, è vero: quest'anno dobbiamo perciò ripartire con la rabbia, non la delusione, giusta".
Si può già definire il futuro a livello tattico della squadra? A quanto pare, no: "Parlare di cambiamenti tattici mi fa sorridere: il primo anno siamo partiti con la difesa a 3 - parlando di numeri come piace tanto a voi -, poi a un certo punto abbiamo cambiato, perchè ogni tanto bisogna cambiare. L'anno dopo siamo partiti al contrario, poi siamo tornati a 3 per caratteristiche dei giocatori. L'anno scorso siamo ripartiti a 3 e a un certo punto si è ribaltata la tavola. Le statistiche e l'esperienza mi dicono che si finisce con un sistema diverso: ora partiamo così, magari fra due mesi abbiamo cambiato, le stagioni non sono tutte uguali. Capita che magari qualche giocatore rende di meno, che la squadra abbia dei problemi... si cambia per raggiungere degli obiettivi".
Tante, forse troppe, le critiche derivate dalle sconfitte in amichevole: "Le critiche sono precoci perchè il calcio estivo è diverso da quello vero. A un certo punto, quando siamo andati a Londra, ho sperato che la squadra non facesse gol, perchè era la partita giusta per prendere una bella legnata e preparare bene la partita di domani. Ci vorrà grande rispetto dell'avversario, grande volontà. Le gambe non sono quelle di ottobre o novembre, però abbiamo fatto una buona preparazione, c'è una buona armonia all'interno del gruppo. E' difficile ripartire: anche per me è difficile tornare a parlare dopo due mesi, perciò sarà difficile anche per loro che giocano. Sarà una partita complicata anche la prima dopo la sosta: domani c'è il punto interrogativo e dovremo essere bravi come i ragazzi lo sono state in maggior parte delle partite che abbiamo giocato".
Meglio la Supercoppa a Natale o ad agosto? "Giocarla a Natale significa che rischi delle squalifiche, quindi chiunque gioca degli svantaggi. Ad agosto a maggior ragione, non essendoci le gambe, bisogna usare di più la testa per vincerla".
Il percorso di crescita della squadra non sarà solo atletico, ma anche tecnico-tattico, perlomeno nelle speranze del mister: "Ci sono da trovare tantissime cose: una migliore condizione, il livello tecnico della squadra... ma i ragazzi sono disponibili, di questo sono contento. Ognuno di noi deve cercare gli obiettivi: ci sono 57 partite, speriamo di farle tutte, ed ognuno parte anche con l'obiettivo del mondiale. Quindi ognuno deve mettersi al servizio della squadra".
Infine, è sempre bene ricordare quali sono stati i risultati raggiunti da una squadra che ha fatto dei numeri storici:"La Juventus ha fatto passi di gigante in Europa: abbiamo fatto due finali e un ottavo importante con il Bayern. La Champions non è quella di trent'anni fa, dove arrivavano squadre che facevano pochi punti. Ci sono 5 inglesi che potranno rendere la competizione più interessante e difficile, possono uscir fuori dei sorteggi difficili. Quello che è stato fatto rimane nella storia e scritto sui muri: siamo tutti a 0 punti in campionato e nei gironi di Champions. I valori sono quelli nella squadra: in una settimana non si perdono nè si acquistano. Bisognerà perciò lavorare per superare i momenti di difficoltà con equilibrio".