Tutto il mondo calcistico europeo è alle porte di una nuova ed eccitante stagione. Per quello che riguarda la nostra Serie A dovremo attendere ancora una settimana, ma all'Olimpico avremo un interessante anticipo nella giornata di domani: Juventus e Lazio si giocheranno la Supercoppa Italiana in una gara molto attesa, specie dopo la finale di Coppa Italia dello scorso anno, giocata nelle stesse condizioni e vinta per 0-2 dai bianconeri.

Uno dei leader juventini, Gianluigi Buffon, ha voluto parlare però dei prossimi novanta minuti insieme al suo tecnico. E ha iniziato così le sue dichiarazioni, parlando della numero 10 affidata a Paulo Dybala: "Penso che in questa squadra nessuno più di lui potesse ricevere questa gratificazione da parte della società. C'è da segnalare che il passo per questo tipo di proposta è partito dalla società nei suoi confronti: è un segnale bello e responsabilizzante per quello che riguarda Paulo, ma anche realmente un giocatore con quel tipo di carattere e di voglia di migliorarsi e di vincere possa rappresentare degnamente questo numero. Era l'unico che meritava e poteva prendere l'eredità di una maglia così pesante".

I pensieri di un capitano che potrebbe star disputando questa competizione per l'ultima volta non possono che essere curiosi: "Sto pensando che domani ci sarà un'altra sfida ed un'altra Supercoppa, per cui è motivo di grande soddisfazione e allegria, perchè in linea di massima ho vissuto quasi sempre la mia vita cercando di estrapolare le cose positive da quelle negative. Devo dire che da quando è cominciata la stagione ho una strana euforia, ho una strana felicità che probabilmente è figlia di quel pizzico di follia che mi ha sempre contraddistinto e portato fino a qua oggi. Questo mi basta: domani ci sarà una partita importantissima per noi, e vogliamo e voglio disputarla sentendo al meglio questo tipo di emozioni, che non saranno eterne".

L'addio di Leonardo Bonucci in direzione Milan potrebbe aver indebolito una difesa che sembrava il punto di forza della squadra. Il portiere smentisce questa speculazione, richiamando l'attesa dei fatti: "La difesa la vedo come tutti gli altri anni, ovvero forte. Sono convinto che sarà un punto di forza della squadra come lo è sempre stato, probabilmente con caratteristiche diverse, ma i giocatori che la compongono sono di livello assoluto, e questo basta per avere un certo tipo di certezze. Poi se analizzi le partite di pre-campionato, dove giochi con una squadra 25 minuti, poi altri 30 con un'altra e via così, si fanno delle critiche piuttosto fini a sè stesse. Poi abbiamo giocato con Tottenham, Roma, Barcellona e PSG: qualche gol rischiamo di prenderlo. Aspettiamo 15 partite, poi le critiche. Al momento non hanno senso".

A proposito di numeri, la maglia del numero 1 bianconero peserà parecchio al prossimo che la indosserà, che sembra essere uno dei nuovi acquisti dei campioni d'Italia:"Szczesny può essere il mio erede, la Juve ha preso il miglior portiere dell'anno scorso in campionato e ha già un'esperienza internazionale sia con il club che con la Nazionale molto importante. Credo che la società non abbia fatto nessun tipo di errore: conoscendolo in questi mesi, posso confermare il mio giudizio e posso dire che si inserirà benissimo perchè è già inserito all'interno dello spogliatoio e nel modo di pensare del club".

La squadra ha cambiato tanti elementi e ha perso, non da molto, una finale di Champions League, come nel 2015. Il leader dello spogliatoio smentisce che ci siano problemi psicologici:"Sicuramente credo che ci siano tutti gli elementi e le condizioni per fare una grande gara, che è quello che richiede l'evento, aldilà dell'avversario che magari negli ultimi anni con noi ha sempre fatto fatica, ma probabilmente lo ha fatto perchè lo abbiamo sempre rispettato e temuto. Sarà così anche domani: mi auguro che questa bacheca possa venire riempita ancora da un'altra Supercoppa che sarebbe come cominciare col piede giusto una stagione nella quale ci sono stati certamente dei cambiamenti e sarebbe di buon auspicio e una buona cosa cominciare nel migliore dei modi".

Quali saranno le insidie di una stagione così lunga? La risposta è tanto da vincenti quanto da scontata, perchè data da un uomo che di vittorie se ne intende: "Le insidie sono che come non si può perdere, non si può vincere in eterno: già averlo fatto per sei anni di fila è non dico irripetibile ma è comunque straordinario, perchè se non l'aveva mai fatto nessuno stiamo parlando di numeri giganteschi. Abbiamo anche la consapevolezza che molti degli avversari si sono rinforzati ma abbiamo anche la certezza che noi siamo sempre noi. Se lo dimostreremo in campo saremo sempre là".

Infine, le previsioni sul 2017-2018 sono queste: "Dire ad agosto che si è la squadra più forte è un po' come ululare alla luna. Puoi aiutare ma non dici niente. Fra una settimana cominceranno le prove vere ed è lì che dovremo dimostrarlo e lì abbiamo sempre dato le risposte. Penso che la Juve sia una squadra molto forte: stabilire quanto starà a noi, alla nostra voglia di stupire, alla nostra determinazione e voglia che abbiamo di dimostrare che siamo i più forti".