Una vittoria fa sempre bene al morale, ma stavolta Stefano Pioli può sorridere solo a metà. La Fiorentina batte 3-2 l’Eintracht Braunschweig – squadra di Zweite Liga - in un match che ha dato al tecnico viola diversi spunti su cui lavorare ed una grande, grandissima certezza. Il punto fermo della prossima stagione sarà e deve essere Federico Chiesa: i due goal messi a segno – al 10’ ed al 12’ - sono la dimostrazione del killer instinct sottoporta ereditato dal padre, a coronamento di una prestazione di buon livello, fatta dei soliti strappi a cui ha abituato il classe ‘97, oltre ad un paio di assist non sfruttati, soprattutto da Kalinic nel finale di primo tempo.
Ecco, il croato è sicuramente una delle note stonate: 45 minuti evanescenti, con un paio di occasioni disinnescate dagli avversari ed un atteggiamento da rivedere, anche se ovviamente pesano le diverse voci di mercato su di lui. Anche la fase difensiva necessita di aggiustamenti, ed in tempi brevi: la prima rete del Braunschweig nasce da un’errata applicazione del fuorigioco, mentre la seconda è causata dal rinvio completamente sballato del portiere Dragowski, che se voleva approfittare dell’occasione per proporsi come titolare al posto di Sportiello non ci è riuscito.
Il goal della vittoria lo firma Nikola Milenkovic, bravo a svettare di testa su perfetto cross da corner di Ianis Hagi – positivo il suo ingresso nella ripresa – ad un quarto d’ora dalla fine, anche se non è stato irreprensibile nell’assetto difensivo di squadra ed ha mostrato di avere margini di miglioramento in tal senso; da sottolineare invece la prova di Ante Rebic, autore degli assist per entrambi i goal di Chiesa.
Stefano Pioli al termine della partita ha espresso la sua opinione in generale: “Abbiamo approcciato bene, poi nel secondo tempo abbiamo avuto più difficoltà. Abbiamo creato tanto e potevamo segnare più di tre gol. Per segnar servono qualità e cattiveria”, e nello specifico: “Sul primo gol subito la squadra poteva lavorare meglio. Va bene sbagliare ora anche se il tempo comincia a stringere. Dobbiamo essere più ordinati sul possesso palla, mi aspetto presto dei miglioramenti”, mentre sui singoli dice: “Chiesa è duttile, gioca bene su tutte e due le fasce: stringe bene verso il centro e si allarga in ampiezza. Babacar ha avuto una bella palla gol, ma non cambia la mia valutazione”.
Prossimo appuntamento, domenica 6 agosto contro il Wolfsburg dell’ex Mario Gomez.