Il numero uno della Juventus è stato raggiunto nell'albergo di Miami dove alloggia la squadra bianconera in attesa del ritorno a Boston. Nell'intervista concessa alla Gazzetta dello Sport, il capitano juventino parla del nuovo corso e quindi anche degli addii eccellenti che hanno scosso il mondo a tinte bianconere, ma anche del suo addio al calcio ed è proprio da qui che inizia a raccontare: "Quest’anno potrebbe essere l’ultima chiamata ed è molto elettrizzante. Cerco di prendere l’aspetto speciale della cosa, come in tutte le esperienze. Quando vai in un posto e pensi che sia l’ultima volta ne apprezzi di più la bellezza e desideri cristallizzare emozioni che ti porterai dentro per sempre. Sarà speciale come stagione, ma voglio renderla ancora più formidabile con prestazioni all’altezza del mio nome, che possano aiutare la Juve a ribadire le belle annate da cui veniamo"

Come ultima chiamata, questa stagione potrebbe essere anche l'ultima possibilità per dare l'assalto alla Champions League, l'unico trofeo che manca nel palmarés di Buffon e che ha sfiorato due volte negli ultimi tre anni. Sicuramente la ferita di Cardiff è ancora aperta, ma il capitano bianconero vuole smentire tutte le chiacchiere che circolano nell'ambiente: "Non abbiamo perso per fantomatiche liti, ma perché abbiamo trovato una squadra superiore".

Su questi litigi è stato costruito anche l'addio di Bonucci, a cui però il portiere della nazionale trova altre motivazioni, forse più semplici: "Leo sentiva dentro il bisogno di una nuova sfida e il Milan lo ha intrigato". Il rapporto tra l'ex numero diciannove bianconero e Buffon è sempre stato molto stretto, di complicità, e questo è stato sottolineato anche dal fatto che il capitano della Juventus è stato uno dei pochi, pochissimi, ad averlo salutato pubblicamente: "Io li uso poco i social, ma l’ho fatto volentieri perché io e Leo siamo sempre stati molto in contatto e c’era grande sintonia. In un momento in cui aveva bisogno, visto ciò che stava passando mediaticamente, era giusto un sostegno". L'addio di Bonucci ha certamente livellato il campionato, riportando in alto il Milan, creando una Serie A forse mai così in bilico negli ultimi sette anni: "Attendo con trepidazione un campionato più equilibrato, dove si rivedranno i valori di squadre che hanno passato stagioni di decadenza. Renderà più godibile la A per gli sportivi, anche se l’anno scorso sia il Napoli sia la Roma hanno dato battaglia: rispetto al passato non abbiamo creato il vuoto".

Bonucci e Buffon, così solo in Nazionale | Gazzetta dello Sport
Bonucci e Buffon, così solo in Nazionale | Gazzetta dello Sport

Inevitabile anche due battute sui nuovi acquisti. Bernardeschi è arrivato da poco, ma molti vogliono già vedere la dieci sulle sue spalle e Buffon dice la sua: "Federico è stata una grande operazione societaria, è un talento puro. Ragazzo giovane con margini di miglioramento tecnici e fisici enormi, ha un’umiltà e una voglia di apprendere e una cattiveria che ho visto in pochi ragazzi. All’inizio trarrà più beneficio lui dalla Juve, nel lungo termine diventerà un giocatore di riferimento per i tifosi e per la squadra. La dieci però è una maglia importante, pesante, vanno fatte tante valutazioni per cercare di non rallentare la crescita di un grande talento". Una parola anche per chi dovrà sostituirlo nella porta bianconera dal prossimo anno, Szczesny"L’anno scorso è stato il miglior portiere del campionato, la Juventus ha fatto un’operazione giustissima perché avrà un lungo futuro in bianconero. Spero di poterlo aiutare".

Federico Bernardeschi al J Medicale | Tuttosport
Federico Bernardeschi al J Medicale | Tuttosport

Una battuta, Buffon, la riserva anche agli spendaccioni del mercato ed al Fair Play Finanziario, di cui è un fiero sostenitore: "C’è uno stato di indefinitezza del valore. Non riesco più a capire quali siano i parametri per valutare un giocatore. È tutto molto aleatorio e tutto è in mano a chi ha più soldi: oggi 10, domani 100. Bisogna mettere dei parametri. Perché Neymar vale 220 milioni e non 600? Mio nonno da piccolo diceva sempre: gonfia gonfia, il palloncino poi scoppia..".

Chiusura su il Var che auspicabilmente mettere fine a molte polemiche stucchevoli del post-partita, lasciando più spazio all'analisi del match e delle sue pieghe: "Io sarò molto felice. Aiuterà sicuramente gli arbitri e spegnerà le polemiche. Io rianalizzerei gli ultimi 6 campionati con la Var, si vedrebbe che abbiamo vinto e meritato sul campo".