La stagione della Juventus inizia ufficialmente nel segno di Massimiliano Allegri. L'ex allenatore del Milan, contestato al suo arrivo ma divenuto ora un simbolo di "juventinità" sia dentro che fuori dal campo, ha parlato della maledetta sfida di Cardiff, gettando le basi in vista di un'annata che si prospetta difficile ed in parte innovativa, con tanti nuovi innesti ed una cessione eccellente, quella di Bonucci. "Ripartiamo da Cardiff - sottolinea il tecnico durante la conferenza stampa alla Red Bull Arena - Dopo la finale si sono dette cose che neanche la fantasia di un regista di Hollywood avrebbe potuto partorire... È stata screditata la nostra annata straordinaria e mi spiace che scudetto e Coppa Italia non siano stati festeggiati come invece sarebbe stato giusto fare. Quella sera semplicemente il Real si è dimostrato più forte e noi ora dobbiamo ripartire con la voglia di fare un'altra grande stagione e un'altra grande Champions League".
Una grande stagione, dunque, è l'obiettivo numero uno di Allegri, notoriamente lungimirante e poco avventato nell'emettere giudizi. In merito alle dirette concorrenti nazionali, inoltre, il tecnico ne tesse le lodi: "Non sarà semplice, perché le avversarie si sono rinforzate, non solo il Milan, ma anche il Napoli e La Roma. Il campionato sarà più complicato. Sono arrivati giocatori importanti e il mercato non è finito. Giocheremo con la difesa a 4 - chiosa - magari il mercato ci darà la possibilità di rinforzarci, ma stiamo già bene così. Abbiamo gli uomini per giocare anche con tre elementi a centrocampo e come spesso accadrà, durante la stagione, si potrà cambiare modulo".
Passaggio obbligato, poi, sull'inaspettato trasferimento di Leonardo Bonucci al Milan: "a fatto una scelta e l'ha comunicata alla Juve. Come spesso accade nel calcio, i giocatori a volte sentono la necessitò di cambiare. Non ci sono altri motivi. Dybala? Non so direttamente cosa stia succedendo al Barcellona con Neymar ed il Psg, con questa premessa non so se il Barcellona cercherà di comprare un sostituto, ma non temo di perdere Dybala. Non sono preoccupato". Calma e sangue freddo, dunque, per il tecnico bianconero, che dopo due finali perse in tre anni cercherà sicuramente di regalare l'ambita Champions League ad un collettivo attrezzato per fare bene sia in Italia che, come sperano i milioni tifosi bianconeri, in Europa.