Wojciech Szczesny alla Juventus: se n'è parlato davvero tanto. Ma il matrimonio è annunciato da parecchio tempo: d'altronde, il calciatore non ha mai considerato nessun'altra ipotesi quando ha saputo della possibilità di vestire il bianconero. Oggi per lui è stato tempo di presentazione ufficiale e, come al solito, di intervista con i media: vediamo, come riportato da TuttoMercatoWeb.com, le dichiarazioni del polacco. La prima domanda non può essere sul collega e pariruolo Gianluigi Buffon, che ha anche detto di non ritirarsi in caso di vittoria della Champions League: "Lui è un ragazzo molto simpatico. Sono contento di potermi allenare con lui, sarà una persona molto importante per me. È un vero leader dello spogliatoio. Nel calcio non ci sono limiti, ci sono solo margini di miglioramento. Spero di imparare molto alla Juventus, con un giocatore come Buffon. La Juventus ha scelto me, sono assolutamente pronto a raccogliere questa sfida, e la Juve è la scelta giusta Ho sentito l'intervista ed è una speranza che Gigi continui perchè vogliamo vincere la Champions League. Se c'è una persona che merita di vincerla è proprio lui".
Il polacco è inoltre pronto a giocare anche un po' meno in base alle esigenze tecniche, mettendo da parte l'ambizione: "Sono pronto a giocare in base alle esigenze. Resto a disposizione, non sarà una scelta che toccherà a me, quella di giocare o meno".
Normalmente ci sarà un po' di pressione mediatica per l'erede del numero 1 dei torinesi e della Nazionale, ma lo slavo la evita: "Sono molto fortunato. Non sento la pressione di essere dietro Buffon, credo di poter giocare ad alti livelli e non sono preoccupato".
E verso la Roma, la sua ex squadra, il portiere prova riconoscenza, non dimenticando anche una menzione per gli ex compagni che però, a quanto pare, sapevano tutto da tempo: "Ho trascorso due anni fantastici alla Roma, sono grato al club giallorosso. Alla Roma ho capito quanto l'allenamento sia differente rispetto all'Inghilterra. Ora sono felice di essere qui alla Juventus. Penso che la maggioranza dei miei compagni alla Roma sapevano che sarei venuto qui, quando ne sono stati informati erano pronti e hanno accettato la notizia".
Il mercato intanto vocifera che un proprio un ex compagno dell'estremo difensore oggi presentato, Kostas Manolas, possa raggiungerlo dai campioni d'Italia: "Non è mio compito parlare di Manolas. Sono qui per la mia presentazione, non ho niente da dire in merito".
Solo una toccata e fuga col nuovo allenatore Max Allegri: "L'ho solamente salutato questa mattina, avrò il tempo di conoscerlo".
Per vincere c'è bisogno di fare questo passaggio da squadre come la Roma ad altre come la Signora? Il polacco crede in questo principio: "Ho giocato anche all'Arsenal. Tutti hanno voglia di successo e vincere, e una maniera per vincere è giocare nella Juventus che ti spinge a dare al meglio. E' importante spingersi sempre a dare al meglio".
A Torino ha passato delle splendide stagioni, ma con la maglia granata, Kamil Glik, compagno in nazionale di Szczesny. Fra i due c'è stato anche un confronto sulla nuova esperienza: "Ho parlato con Kamil prima di venire qui, mi ha parlato molto bene della città e mi ha detto cose molto belle".
La principale motivazione di trasferirsi dai campioni d'Italia non può che essere la voglia di vincere dei trofei. Non può che attrarre un club con questa mentalità, che finisce per migliorare anche individualmente - oltre che come gruppo - chiunque passi da questa squadra: "Come ho detto prima, la cosa che mi ha portato qui è la voglia di vincere trofei. Io voglio vincere, sono qui per farlo. E' un passo avanti nella mia carriera, ho 27 anni e voglio vincere. E alla Juve c'è la mentalità giusta per raggiungere grandi obiettivi La Juve in Italia ha vinto praticamente tutto quello che poteva vincere e ha quasi vinto la Champions League l'anno scorso, sono qui perchè voglio migliorare il mio livello. Tutti quelli che vengono alla Juventus migliorano e vincono trofei".
Qualche rimpianto per l'esperienza bruttina in Premier League - ed in particolare all'Arsenal - c'è? "Ho passato 11 anni all'Arsenal, è una domanda difficile".
Altra leggenda bianconera della stessa nazionalità di questo portiere è Zibi Boniek, presidente della Federcalcio polacca. Ma con questo personaggio legato a Torino dalla storia l'ex Arsenal non ha avuto nessun contatto: "Non ho parlato con Boniek. Come ho detto ho parlato con Glik della città, ma la decisione di venire qui è stata mia e non ho dovuto chiedere a nessuno, ero assolutamente sicuro e convinto senza essere stato influenzato da nessuno".
E nel finale c'è pure una battuta riguardo al suo vecchio difetto sulle uscite alte: "Sono un giocatore della Juventus, da oggi non ho nessuna debolezza".