Ce l'avete presente lo zapping, vero? Quello che, telecomando alla mano e sedere sul divano, fanno quasi tutti prima di decidere cosa guardare alla televisione. Ecco, io lo faccio sul web e tra un articolo sui vaccini ed uno sulle unioni civili mi sono imbattuto in una dichiarazione del Sindaco Dario Nardella dal titolo "Borja rimani, Firenze ti ama e si merita un calciatore come te". Ecco. Senza troppo soffermarsi sul fatto che sarebbe utile che il primo cittadino di Firenze pensasse ad amministrare la città soprattutto nel giorno del suo Santo Patrono, soprattutto visto che ha deciso di introdurre la visione dei tradizionali "fochi" del 24 sera a numero chiuso. Si, come i posti per un concerto al Mandela Forum o come in una facoltà universitaria. Roba che nemmeno dopo due-tre botti di vino rosso alla Sagra della Ficattola di Borgo San Lorenzo. E invece no. Dario Nardella ci ha voluto stupire, magari tra una sonata e l'altra con il suo bel violino. Dunque, invece che pensare alle cose serie, il nostro Sindaco, in collaborazione con il titolista di Cioè, ha deciso di dire la sua sul caso Borja Valero.
Per chi non lo sapesse, il talentuoso calciatore spagnolo arrivato in Italia nel 2012, sembra interessare all'Inter di Luciano Spalletti. Come in ogni altra sessione di mercato direte voi. E invece no, a questo giro Borja potrebbe davvero lasciare Firenze, tra l'altro per una cifra irrisoria come 5 milioni di euro. E allora via con la campagna #saveBorjaValero neanche fosse il Soldato Ryan. Eh si, perchè lo spagnolo e la città di Firenze sono legati indissolubilmente da un cordone ombelicale figlio di tatuaggi, figli che cantano i cori della Curva Fiesole e post sui social. Un po' meno, soprattutto negli ultimi anni, dalle prestazioni offerte sul terreno di gioco. Se nei primi anni, infatti, si poteva tranquillamente inserire Borja tra i primi 5 centrocampisti della Serie A, adesso le cose sono cambiate e non di poco.
E allora ecco che anche il Sindaco si scomoda per cercare di trattenere il centrocampista a Firenze, nella sua Firenze. La dichiarazione di Nardella infatti termina con un "Firenze ama Borja, resta e gestiamo la città insieme". Già, perchè si può continuare ad arrivare esimi, non vincere nemmeno un torneo di briscola per sbaglio, infarcirci di talenti dell'ex Jugoslavia che finiscono in -ic, far passare gente come Vitor Hugo e Bruno Gaspar come fenomeni mentre Bernardeschi se ne va e magari far finta di niente. Ma guai se dovesse partire un giocatore che ha superato la trentina con scarse motivazioni. Sia mai.