Non è un momento diplomaticamente facile, per Beppe Marotta, alle prese con le tante voci di mercato che vedrebbero, come prossimi bianconeri, Keita Baldé e Donnarumma. Sul primo, la querelle ha assunto toni anche molto accesi, come confermano le parole del dirigente juventino e di Claudio Lotito, che non ha mai nascosto un certo fastidio sull'intromissione del club bianconero. Intervistato in esclusiva dal Corriere della Sera, però, Marotta ha cercato di fare chiarezza sulla questione: "Keita? Ho letto delle frasi che certo non sono di Lotito, perché sono delle fesserie. Conosco le regole e non mi sarei mai avvicinato a un tesserato altrui. Se è il calciatore a proporsi? Dico che quando ti trovi il contratto in scadenza è normale una certa effervescenza nei giocatori e nei loro rappresentanti".
Fesserie appunto, quelle probabilmente dette dal patron laziale, che avrebbe confermato un contatto poco ortodosso tra Marotta e Keita: "Marotta mia ha chiesto scusa, dicendo che non c'entra nulla con i rifiuti di Keita" avrebbe detto Lotito. La verità di tutta la vicenda, dunque starebbe nel mezzo, con la questione tra club e giocatore che affonda le sue radici in un matrimonio mai sbocciato per davvero. Nonostante le ottime prestazioni, infatti, Keita non ha mai confermato la sua volontà di restare, né s'è perso in lodi d'amore per la Lazio. L'amore incondizionato dei tifosi biancocelesti, inoltre, non ha scosso il senegalese, che ha sempre confermato il suo carattere ribelle e poco incline al lavoro.
Condizioni che, con il cuore non troppo in mano, hanno spinto Lotito a mettere in vendita il gioiellino classe '95. Grazie ai sedici goal stagionali, conditi da ben cinque assist, la valutazione di Keita è schizzata alle stelle, stazionandosi intorno ai trenta milioni. Se da una parte il patron ha l'accordo con il Milan, dall'altra il calciatore ed il suo agente sembrano aver accettato le lusinghe della Juventus, decisa ad assicurarsi un esterno offensivo talentuoso e potenzialmente devastante, dotato di un fiuto sotto porta che, in quella posizione del rettangolo di gioco, non sempre ha avuto Mario Mandzukic, "adattato" da Allegri proprio nel ruolo di esterno sinistro.
La vicenda, che ricorda quella che coinvolse Goran Pandev, sembra lungi dall'essere risolta, con Milan e Juventus affatto intenzionate a cedere di un millimetro, facendo leva sugli accordi pregressi presi, rispettivamente, con club e giocatore. Se da una parte questa situazione sembra favorire Lotito, pronto ad una succosa plusvalenza, dall'altra non metterà la Lazio in buona luce, costringendo nel contempo Simone Inzaghi a lavorare con un nuvolone nero sulla testa. Il tecnico ha sempre infatti predicato tranquillità, condizione che ha aiutato la Lazio a diventare una delle belle realtà del nostro calcio e ma che ora rischia di scomparire. Ciò che è certo, comunque, è che Keita abbandonerà la Lazio, con buona pace dei supporters capitolini.