Once de gala. Allegri percorre la strada maestra, senza cedere il passo a tentazioni e sorprese. La Juve si presenta con l'abito di Coppa, nella sua versione rifinita. Dani Alves alto, Barzagli a chiudere a doppia mandata la linea dietro. Principi consolidati nelle notti d'Europa, aggiustamenti in corsa dopo il passaggio al 4-2-4. Il brasiliano ha piedi educati e intelligenza calcistica, può quindi oscillare lungo la corsia, senza per questo contaminare l'incidenza dell'undici. Alto, al fianco di Dybala e Higuain, una traccia alle spalle di Higuain, con due stantuffi, il talento verdeoro e l'ariete croato a garantire supporto al talento d'Argentina, Paulo Dybala, identificato a Madrid come il primo pericolo. Lui, Dybala, ha più libertà, può arretrare ed avanzare, a seconda delle richieste della partita, è battitore libero, concessione che si riserva ai grandi.
In mediana, è soprattutto la notte di Pjanic. L'approdo in estate, via Roma, tra polemiche da capitale e sorrisini bianconeri. Un'esponenziale ascesa in termini di personalità, tra Barcellona e Monaco. Si muove, ora, con tranquillità, in visione, per garantire ai compagni un porto sicuro. Khedira è, tra club e nazionale, abituato al contesto, alla partita. In archivio i problemi fisici, Allegri non può rinunciare all'equilibrio che il tedesco riesce a garantire. Il modulo a due centrocampisti comporta ovviamente un'eccellente esclusione. Claudio Marchisio parte dalla panchina, ma il tecnico sa di avere un uomo fidato a cui affidare le chiavi del gioco a partita in corso. Risposta di carattere, dopo un avvio stentato. Discorso similare per Cuadrado, messo in disparte dall'avvento primaverile di Dani Alves. Il colombiano ha caratteristiche che ben si accompagnano ad un ingresso tardivo. Esplosione di energia, può salire al proscenio quando la fatica inibisce lucidità e pensiero.
Dietro, la roccaforte bianconera. Senatori forse all'ultimo ballo. Chiellini - Bonucci, il sogno proibito di mezza Europa. Barzagli, come detto, rispolverato nella veste di esterno di fascia, pronto a spingersi al centro per allargare la retroguardia a cinque effettivi, con Dani Alves, allora, più basso. Malleabile, camaleontica, la Juventus, forte della spinta sull'out mancino di Alex Sandro. Lotta di posizione e movimento, cura maniacale del dettaglio.
Lo schieramento