In settimana il presidente del Crotone ha dichiarato di sognare un clamoroso sgambetto alla Juventus allo Stadium per trovare ancora punti buoni nella rincorsa salvezza del Crotone. Difficile, forse impossibile, ma l'entusiasmo non manca in casa calabrese, dopo gli ultimi risultati ottenuti. Arrivati anche grazie alle reti di Diego Falcinelli, arrivato a quota 12 in campionato e spesso decisivo con le sue reti, le sue giocate e la sua intesa con Trotta nella coppia d'attacco così importante nel gioco di Nicola.

Parlando alla Gazzetta dello Sport, Falcinelli rimarca la crescita di tutto il gruppo nel corso di questa stagione difficile: "Siamo cresciuti tanto, abbiamo finalmente raccolto per strada i punti che magari prima perdevamo negli ultimi minuti per inesperienza. Ma la speranza non l’abbiamo mai persa dentro di noi. Nemmeno quando eravamo a -11 dal quartultimo posto. Ci abbiamo sempre creduto, ora gli episodi girano a favore. E l’entusiasmo è cresciuto in modo proporzionale. Non siamo mai stati bene come ora, ci siamo scrollati di dosso tutte le paure. Vogliamo dimostrare a Torino una volta di più di meritare la salvezza." La promessa in caso di salvezza è già pronta: "Accompagnerò il presidente Vrenna a piedi fino al Santuario della Madonna di Capocolonna Santa Patrona di Crotone, sono circa 12 km, mica è dietro l’angolo..."

Falcinelli poi spiega l'importanza della figura di Davide Nicola, tecnico dei calabresi: "E’ stato importantissimo per me. Mi ha spronato per esempio a calciare di più col destro. E’ un tecnico che farà presto un grande salto. Ha tante capacità, sia dal punto di vista tecnico che sotto il profilo motivazionale." Il sogno a livello personale è una chiamata in Nazionale: "Spero di poter partecipare al prossimo raduno, ci saranno delle amichevoli e voglio fare il massimo in queste due partite che restano per meritarmi la convocazione: sarebbe un altro grande obiettivo raggiunto, il più bello della mia vita." Falcinelli poi spiega la sua scelta di giocare nel Crotone: "È stata una decisione che rispecchia il mio modo di pensare. Potevo restare a Sassuolo, avevo la fiducia e la stima di Di Francesco, potevo giocare anche l’Europa League. Invece ho deciso di giocarmi una stagione da titolare a Crotone, anche se nessuno ti assicura il posto: qui ci sono tanti attaccanti bravi. Mi sento ripagato da questa decisione, forse come a Crotone non sono stato da nessuna altra parte. Mi hanno fatto sentire importante. Io, la mia compagna Angela e Dea, la nostra figlia di 2 anni, abbiamo scoperto un ambiente ideale."