"Il mio unico pensiero è quello di allontanare il futuro. Con la società stiamo programmando. Faremo la tournée in Cina, partiremo per il ritiro il 3-4 luglio. Sento la fiducia della società, sono fiero di questo gruppo e qui c’è un progetto tecnico ed economico molto importante e, per me, non c’è alcun tipo di problema." La notizia, in fondo, l'ha data lo stesso Montella al termine della gara sofferta e in qualche modo pareggiata a Bergamo contro l'Atalanta. Ci sarà ancora lui sulla panchina del Milan la prossima stagione.

"Sgombriamo per l'ennesima volta dal tavolo qualunque possibile dubbio sulla guida tecnica del club. Basta fare un pareggio e rispuntano i dubbi. Ma il mister ha la stima totale non solo mia, del direttore sportivo, della proprietà, da tanto tempo." Marco Fassone, a.d. del nuovo Milan, parlava in questi termini lo scorso 3 maggio. Eppure anche negli ultimi giorni si era fatto un gran parlare del futuro di Montella. Il rinnovo di contratto non ancora arrivato, gli spifferi sul nome di Roberto Mancini, la possibilità che senza Europa League, anche se partendo dal doppio preliminare causato dal sesto posto in classifica in campionato, Montella potesse essere allontanato dal Milan. A quanto pare nulla di tutto questo. Anzi. La nuova dirigenza si sta già muovendo sul mercato con convinzione e decisione, a quanto pare in accordo con il tecnico, per mettere a disposizione di Montella il prima possibile la rosa per la prossima stagione.

Musacchio, Rodriguez, Kessie, osservato da vicino ieri sera, primi nomi di una campagna di rafforzamento che dovrà tornare ad assomigliare al nome con cui viene definita. Una missione non semplice, ma necessaria per cercare di fare uscire il Milan da una palude tecnica che da diversi anni costringe a restare in una posizione anonima. Tutto questo insieme a Montella che in questa stagione ha portato avanti un ottimo lavoro, anche se il calo di rendimento della squadra, anche dal punto di vista fisico, delle ultime settimane è un campanello d'allarme da non sottovalutare per il futuro. Intanto bisogna finire questo campionato, magari conquistando il sesto posto. Non sarà sexy come piazzamento, ma se non altro potrebbe permettere al Milan di tornare, preliminari permettendo, ad abituarsi a giocare in quella Europa per tanti anni giardino privilegiato a colori rossoneri.