Juve - Tutto bene quel che finisce bene

La legge del più forte salva una Signora deconcentrata, stizzita e un po' sfortunata. Lo Scudetto è comunque ad un passo, il Triplete ancora possibile.

Juve - Tutto bene quel che finisce bene
Gonzalo Higuain festeggia dopo il gol nel recupero che è valso l'1-1 nel derby. | eurosport.com
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Di Gianluigi Sottile

Il risultato del derby della Mole non è stato l'ideale per la Juventus, anche perchè per la Juventus non esiste un risultato ideale al di fuori della vittoria. E perciò anche un pareggio allo scadere - che potrebbe essere interpretato dunque come un punto guadagnato e non due persi, per una volta - ha fatto infuriare i calciatori, forse abituati un po' troppo bene dai recenti risultati per accontentarsi di non aver battuto il Torino.

Massimiliano Allegri, con la solita maschera del post-partita, nelle sue dichiarazioni ha lasciato trasparire come al solito la massima serenità e non ha fatto passare dal suo filtro questa furia vincente. Riguardo alla prestazione, dice che  "I ragazzi hanno fatto una buona partita: negli ultimi mesi ne ho cambiati sempre 5-6. Per arrivare in fondo a tutto non puoi pensare di usarne 12". Il messaggio è chiaro: le rotazioni non hanno inceppato il livello prestazionale della squadra, che tutto sommato è stato buono. Ci sono da considerare anche gli avversari: i granata hanno disputato anche loro una partita di grande sostanza e, nonostante l'espulsione di Acquah, hanno continuato a mostrare grande personalità e fatto una fase difensiva posizionale formidabile in quest'ultima mezz'ora giocata in inferiorità numerica. La Signora ha però prodotto una quantità di palle gol importanti, anche tramite le proprie riserve, ed ha comunque subito lo 0-1 con una perla di Ljajic all'unica vera occasione concessa.

Un aspetto su cui il tecnico stesso ha detto che si poteva fare di più è stato però quello della pazienza. Nel calcio, ci sono situazioni in partite attese come quella di ieri in cui i nervi rischiano di saltare e proprio in quei momenti il collettivo deve far valere la sua forza mentale, quella di una consapevolezza che i Campioni d'Italia hanno dimostrato in diverse situazioni in questa stagione. Ieri è mancato proprio questo ai padroni di casa, che si sono aggrappati ad una serie di cross un po' casuali durante l'assedio e hanno trovato il pareggio solo con la splendida giocata di un singolo, Higuain, subentrato a partita in corso. Nel dopo-match, Allegri ha anche sottolineato di aver preferito Mandzukic al Pipita  nei titolari anche perchè, dalla panchina, il croato "9 volte su 10 ha avuto un impatto negativo". Ancora una volta, le strategie del mister livornese si confermano un fattore non da poco.

Non particolarmente brillanti nè Cuadrado nè Dybala, dai quali giustamente ci si aspetta di più. I due attaccanti di maggior estro e talento hanno regalato solo a sprazzi le loro tipiche giocate, senza fra l'altro nemmeno combinare più di tanto fra loro in un contesto che, sotto l'aspetto tecnico, aveva ben poco da offrire. Sturaro e Mandzukic gli altri attaccanti, in mediana Khedira e Rincon e terzini Lichtsteiner ed Asamoah: tutti giocatori importanti sotto l'aspetto tattico (ma non formidabili coi piedi) e che, tutto sommato, hanno fatto ciò che si aspetta da loro, ad eccezione del tedesco, un po' distratto. Visto che gli insufficienti sono stati comunque i titolari, è facile pensare che il dispendio di energie - più che altro mentali - dovuto al successo di Montecarlo abbia quasi fatto perdere un po' di quella concentrazione che, soprattutto nei derby, è fondamentale.

Guardando al futuro, comunque i bianconeri non hanno perso niente ieri sera - se non la possibilità di battere il record europeo di vittorie interne consecutive, lo storico si è fermato a 33 match. Lo Scudetto è sempre ad un passo, la festa solo rimandata perchè mancano 3 punti da ottenere in 3 partite. Basta insomma una vittoria nelle prossime settimane, oppure un pareggio nello scontro diretto con la Roma del prossimo matchday. Di mezzo, ci sarà il ritorno delle semifinali di Champions League contro il Monaco, anch'esso ieri sera in campo e vincente nella trasferta di Nancy con un facile 0-3: a questo impegno i campioni torinesi arrivano abbastanza riposati (ieri non hanno visto il campo dal 1' ben 6 degli 11 che dovrebbero giocare martedì, anche se 3 di questi sono poi subentrati); poi, in caso di accesso alla finale, la Juve si giocherebbe il 17 maggio la finale di Coppa Italia contro la Lazio la possibilità di conquistare il triplete. Le tempistiche possono essere svariate, nessuno ha fretta e Allegri ha detto che nel peggiore dei casi vorrà chiudere il discorso a Crotone, nella penultima giornata. Sempre che non lo farà prima: allora, ci sarà da festeggiare. Oggi, solo da riflettere sugli errori e trarne dei miglioramenti - come la Signora ha sempre fatto.