E' il 21 Aprile quando la Juventus annuncia l'acquisizione delle prestazioni sportive di Rodrigo Bentancur dal Boca Juniors. Un colpo ormai risaputo da tempo dopo le visite mediche effettuate a Torino agli albori del mese corrente. La Juventus brucia la concorrenza e fa valere l'accordo strappato due anni or sono nella laboriosa e snervante trattativa per Carlos Tévez: 9,5 milioni di euro il prezzo stabilito con pagamento dilazionato in due tranches. Ufficialmente sotto contratto a partire dal primo di Luglio, Bentancur terminerà la stagione con gli Xeneizes provando a contribuire al titolo di Primera División (casualità: saluterà La Bombonera contro l'Unión Santa Fe nel giorno del suo compleanno).
La dirigenza bianconera crede molto nel ragazzo, reputato una giovane promessa dallo stesso Marotta nelle varie interviste: "Abbiamo l'obbligo di monitorare i giovani più promettenti nel panorama mondiale e, dove possibile, cercare di prenderli. L'abbiamo fatto con lui ma lo consideriamo una giovane promessa. Starà qui con noi, Allegri deciderà come utilizzarlo ma non vogliamo caricarlo di eccessive responsabilità, è una giovane promessa che con i fatti dovrà dimostrare di essere una realtà". Le affermazioni al seguito sono conseguenza della domanda posta che indicavano Bentancur come possibile centrocampista nella collocazione tattica attuale, quindi in uno degli slot occupati dagli intoccabili Pjanic e Khedira. Per rispondere al quesito - inadatto per le competenze in dote a Marotta -, bisogna percorrere a ritroso la breve ma precoce carriera del classe '97.
Breve storia
Venti anni il prossimo 25 Giugno, Rodrigo Bentancur nasce a Nueva Helvecia, piccola cittadina incastonata nel sudovest del Paese. La passione primordiale dei sudamericani per il pallone trascina anche El Lolo - uno dei tanti soprannomi, il suo preferito - sulla strada del fatidico sogno calcistico. Rodrigo coltiva le proprie abilità sin da bambino, poi convince il padre a portarlo ad un provino per il Penarol. Il casting va a buon fine, Lolo entra a far parte dello storico club di Montevideo all'età di nove anni. Tre anni trascorsi con i gialloneri, prima di stregare l'allenatore del Boca Juniors Luis Luque durante una partita e compiere il grande salto. Bentancur così lascia la terra natale e si accomoda in Argentina.
Seguito dal padre per un periodo prima del rientro per lavoro in Uruguay, il piccolo Rodrigo è prima affidato ai nonni materni a Liniers e dall'età di quattordici anni risiede nella pensione degli Xeneizes. Sono molti i calciatori cresciuti 'soli' negli alloggi predisposti dai club, un esempio vicino e rigorosamente in bianconero è quello di Paulo Dybala. Da quando mette piede nella fase adolescenziale in poi, Bentancur vive una rapida escalation che lo consegna al grande calcio a 17 anni. Debutto nel Superclásico contro il River Plate nel Torneo de Verano e serata da incorniciare con il goal del definitivo 5-0: "Un sogno, non sapevo come esultare", dichiarerà a fine partita.
Un paio di mesi dopo, esordio anche in Primera División con il Nueva Chicago e in Copa Libertadores contro i connazionali del Montevideo Wanderers. Un climax ascendente di emozioni e minuti giocati che gli consegnano anche il premio di rivelazione dell'anno, indetto dal quotidiano Clarín. La Juventus blocca il giocatore nel giugno del 2015, quando inserisce il diritto di prelazione con tanto di cifra confezionata valido fino al 20 Aprile 2017. Lui, Cubas e Cristaldo sono i giovani interessati dell'accordo, soltanto il primo sbarca però a Torino. Nella foto di seguito, Bentancur posa insieme a Tomas Pochettino nel giorno dell'ingresso in prima squadra. Pochettino fu ad un passo dal vestire bianconero nel 2014, i problemi alla schiena fecero però saltare l'affare. El Lolo ce l'ha fatta, invece, ed è pronto a spiccare il volo.
Caratteristiche ed evoluzione
Dopo la lunga digressione cronologica della storia di Bentancur, ecco arrivati al punto chiave. Dove, quando e quanto può incidere il talento di Nueva Helvecia nel Vecchio continente e, soprattutto, nella Vecchia Signora? Partiamo dalla struttura fisica del ragazzo per fare mente locale e leggere con fare futuristico quelle che potranno essere le zone più aderenti alle sue caratteristiche. 185cm di altezza per 75kg di peso, Bentancur dispone del somatipo ectomorfo con arti lunghi e una struttura piuttosto esile. Il fisico in dote gli permette di contare su ampie falcate e di proteggere efficacemente posizione e pallone. Lo stesso giocatore ha affermato di non vedersi come un enganche ma piuttosto come un Gago, ispirandosi a Busquets, Xavi e Iniesta.
Durante questa stagione con il Boca Juniors e sotto la guida tecnica di Schelotto - che lo ha paragonato al primo Pogba -, il centrocampista forma la spina dorsale della squadra giocando perlopiù da playmaker davanti la difesa in una mediana di tre elementi. Una vera e propria fissazione del ruolo dopo aver bazzicato da una parte all'altra della metà campo nelle prime due annate in prima squadra. Sono soltanto 6 in totale le apparizioni da mezzala dell'uruguayano, 5 le presenze da trequartista nel 4-3-1-2 e ben 21 da centrocampista centrale (presenze da titolare). Numeri che spiegano anche un pò l'attitudine del ragazzo, abile nel ricevere palla sui piedi, nel fraseggio corto e con la solita garra sudamericana.
Potremmo definirlo un falso lento, un giocatore con andatura cadenzata, con un dinamismo non esasperato ma una buona dote negli intercetti (2.2) - 3^ dietro a Fabra (2.8) e Vergini (2.3) -, nei tackles (2.6) - 3^ anche qui alle spalle di Gago (3.9) e Pablo Pérez (2.7) - e nella lettura preventiva di situazioni di gioco. Migliorare si può e si deve senz'altro per sfondare in Europa. Oltre alla concentrazione e all'abnegazione nelle singole partite, la giovane promessa dovrà limare anche gli errori tecnici in mezzo al campo con scelte avventate e dribbling fuori luogo che portano la percentuale di passaggi riusciti a 82.8% in Primera División.
La stagione 2015/16 di Rodrigo Bentancur con gli Xeneizes
Il futuro nella Juventus
Le incognite legate al suo utilizzo nella Juventus sono molteplici e non riguardano soltanto il giocatore stesso ma una quantità di variabili al momento poco definite e definibili. Le dinamiche di questo finale di stagione che potrebbero portare in bacheca qualcosa di veramente leggendario lasciano nella più totale dispersione sensoriale cartomanti e veggenti di ogni tipo. Allegri rimarrà qualora si raggiungesse la fantomatica coppa dalle grandi orecchie? I senatori? Il mercato in che direzione sarà attuato? Non avendo la sfera di cristallo ma pesando le parole di Marotta, tutto fa comunque supporre una prosecuzione del rapporto con il tecnico livornese.
La premessa più importante da fare è quella legata al modulo. Ormai assodato che non siano presenti dogmi, Allegri vorrà certamente disporre di maggiori ricambi in avanti e di un centrocampo più qualitativo per riproporre uno dei suoi concetti madre: la mediana a tre. Con la crescita tecnica della rosa, la giovane età di Bentancur e la tipica gestione dell'allenatore ci vorrà del tempo prima di prendere il largo in Serie A. Ipotizzando che i due schieramenti principali della prossima stagione siano il 4-3-3 e il 4-4-2, l'uruguayano potrebbe essenzialmente ritagliarsi tre ruoli: vertice basso nel centrocampo a tre, mediano oppure ala tattica sulla fascia che possa creare un ibrido tra le due disposizioni.
La Juventus lo porterà senz'altro in ritiro quest'estate per testarlo al meglio, non è neanche escluso un prestito secco verso squadre di metà classifica come la Sampdoria. I bianconeri difficilmente sbagliano questo genere di colpi con Fabio Paratici e Javier Ribalta, il responsabile estero dello scouting, sempre sul pezzo alla ricerca di profili di valore. Bentancur, assieme ad altri giovani come Mandragora, Orsolini e Kean, andrà a fornire nuova linfa per una squadra mai sazia di vittorie.