Domani sera sarà la sua grande occasione, finalmente titolare in un match importante, complice la squalifica di Nikola Kalinic. Per Khouma Babacar la sfida all’Inter rappresenta forse il turning point per questo finale di stagione, con la Fiorentina alla ricerca di una ormai insperata qualificazione in Europa League. La squadra nerazzurra evoca al senegalese buoni ricordi: 3 vittorie su 4 presenze e due goal, uno bellissimo il 5 ottobre 2014 – 3-0 finale per i viola – ed uno rocambolesco, ma decisivo ai fini del risultato – 2-1 al novantesimo il 14 febbraio 2016, praticamente al primo pallone toccato.
È proprio dopo quel primo goal che l’Inter si accorse delle qualità di Babacar, come spiega lui stesso in un’intervista concessa alla Gazzetta dello Sport: “Si, confermo che i nerazzurri mi volevano seriamente. Ma io allora ho scelto Firenze. Questa città mi ha accolto come un figlio, mi sento in debito. Voglio fare qualcosa di importante per i nostri tifosi, voglio vincere una Coppa con questa maglia”. Tra i suoi estimatori più accaniti c’è il direttore generale della Fiorentina Pantaleo Corvino: “È come un secondo padre per me. È stato lui a portarmi a Firenze dieci anni fa. Mi fido di Corvino”.
La partita di domani potrebbe accendere il finale di campionato, sia per la squadra che per lui: “Una partita che dobbiamo vincere. L’Europa è lontana. Ma abbiamo il dovere di fare punteggio pieno nella gare che mancano prima della fine del campionato. Per il momento io ho avuto poche opportunità. Ma certo non per colpa di Kalinic che è uno dei centravanti più forti d’Europa. Ora cerco la mia occasione. Sono convinto di poter essere il centravanti titolare di una squadra che lotta per la zona Champions. Spero che sia la Fiorentina a garantirmi questa possibilità”.
La qualificazione all’Europa League è al momento ancora lontana, ma Babacar continua a crederci: “Stiamo vivendo un campionato sfortunato. Andate a leggere quanti pali abbiamo preso, sono numeri da record. E contro di noi i portieri spesso hanno fatto miracoli. Però non è ancora finita”.
Contro l’Inter è forse l’ultima chance di riaprire la corsa e c’è bisogno dei suoi goal: “Si gioca Fiorentina-Inter, non Babacar contro tutti. A me interessa che sia la Fiorentina a conquistare tre punti per tenere vivo il piccolo sogno europeo”, con un obiettivo personale ben preciso però: “Voglio dimostrare a tutti quello che valgo. Non sono più un ragazzino. È l’ora di dimostrare a tutti che sono pronto per un ruolo da attore protagonista”.