8 giorni dopo il capolavoro di Torino, la Juventus ritorna ad affrontare il Barcellona di Luis Enrique, nello stadio dei miracoli, al Camp Nou. In che direzione si completerà il verdetto finale nessuno lo sa, ma i bianconeri si portano in Catalogna, assieme ai bagagli, 3 gol di vantaggio da sfruttare nella maniera più intelligente possibile. Dopo Atlètico Madrid e Real Madrid, si attendono i nomi delle due restanti semifinaliste di questa edizione della Champions League, trofeo che sfugge alla Juventus da tempo ormai immemore (stagione 1995/96).
La versione odierna di Madama sembra però essere alla portata della missione, che dopo il netto 3 a 0 dell’andata appare, forse, meno utopistica. La maturità tattico-mentale palesata dalla truppa di Max Allegri nella suddetta sfida è stata evidente, lampante, oltre che assolutamente incontrovertibile. Servirà un approccio simile anche nel secondo leg, come confermato dal coach livornese la scorsa settimana nella conferenza stampa pre-Pescara: ”Abbiamo giocato la prima partita, ma c'è da affrontare il ritorno al Camp Nou, bisogna fare una gara migliore di quella di martedì. Bisogna rimettersi coi piedi per terra e i ragazzi l'hanno capito”.
Anche per questo la formazione sarà - con tutte le probabilità del caso - la fotocopia di quella dell’andata, che tanta fortuna portò in quel di Torino. Sembra infatti che Allegri non abbia intenzione di apportare alcuna modifica, in termini di effettivi, rispetto alla versione che abbiamo potuto osservare in campo martedì scorso: una squadra che sa essere invalicabile, spinosa da affrontare, ma che allo stesso tempo si mostra pungente ed estremamente dannosa in fase offensiva, grazie alla straripante qualità degli uomini sui quali poggia il fronte d’attacco bianconero.
1005esima presenza per Gianluigi Buffon (148esima in una competizione europea), che verrà schermato dalla coppia centrale italica composta da Bonucci e Chiellini, i quali avranno ai lati un’altra coppia connazionale, stavolta brasiliana: Daniel Alves ed Alex Sandro (per il numero 23 si tratta del ritorno nello stadio che l’ha reso celeberrimo, dopo 8 stagioni costellate di successi, titoli e trofei). La mediana verrà presidiata dagli inamovibili Pjanić e Khedira, che all’azione, in concomitanza, garantiscono alla squadra quella dose di equilibrio, qualità ed intelligenza tattica indispensabile per i meccanismi di Allegri. La complicità e l’intesa raggiunte dai due davanti alla difesa è su livelli topici: basti pensare che, per poterli vedere insieme in campo, il coach bianconero si sta privando di un giocatore delle qualità di Claudio Marchisio. Il trio davanti a loro non ha di centro bisogno di presentazioni: Cuadrado sulla destra, che stavolta probabilmente avrà un avversario ben più temibile di Mathieu (Jordi Alba); l’eroe dell’andata Paulo Dybala confermato centralmente (si era parlato di un possibile stop, dopo il contrasto di sabato contro Muntari del Pescara); e Mandzukić a fare la guerra dalla parte opposta.
Tutti dietro al numero 9, all’ariete, Gonzalo Higuaìn, che si trova alla caccia del trentesimo gol stagionale, e del primo al Camp Nou. L'ex Napoli, Real Madrid e River Plate, pagato 90 milioni la scorsa estate, ritroverà per la ventesima volta il “vecchio” nemico blaugrana, contro il quale è riuscito solamente 3 volte a segnare. Sarà il tempo, a dirci se questa volta sarà quella buona, intanto riepiloghiamo la formazione:
Juventus (4-2-3-1) : Buffon; Alex Sandro, Chiellini, Bonucci, Dani Alves; Pjanić, Khedira; Mandzukić, Dybala, Cuadrado; Higuaín.