Ci sono partite dove tutto va storto, dove la dea bendata si diverte a giocare favorendo solo una parte, dispensando la sua bontà solo verso una frazione, dimenticando l'altra. Partite simili ma non uguali a quella del Sassuolo, che nel primo posticipo della trentaduesima giornata di Serie A ha spezzato la maledizione del Mapei Stadium, vincendo contro la Sampdoria ed interrompendo un digiuno di punti casalinghi lungo ben cinque giornate.
Scesi in campo con il più classico dei 4-3-3, dove è Matri il bomber scelto per sostituire al meglio l'infortunato Defrel, i neroverdi cominciano subito a pressare la doria, impostando la sfida proprio sulla corsa e sui muscoli, puntando a ribaltare gli equilibri con celeri contropiedi. Inizialmente, però, la trama tattica pensata da Di Francesco non sembra dare particolari frutti, con la Sampdoria che comincia a risalire, lentamente, sfiorando a più riprese il goal soprattutto con Schick, in assoluto il migliore dei suoi della sfida e del momento fortunato che vede protagonista la creatura di Marco Giampaolo.
I molti tentativi degli ospiti, misti al nulla cosmico prodotto dai padroni di casa, porta inevitabilmente la doria a segnare, approfittando però di un colpo fortunato di Schick, involontario birillo che aggiusta la sballata conclusione di Silvestre. Una rete davvero sfortunata, quella subita dal Sassuolo, con Di Francesco che scuote la testa al momento della marcatura vincente del bomber ceco. Una rete che, dunque, ammazzerebbe chiunque ma non i neroverdi, decisi a ribaltare una sfida messasi male per l'ennesimo episodio avverso della stagione.
Scossi, forse, dalla rabbia del mister promesso sposo alla Fiorentina, i ragazzi di casa entrano in campo diversamente, animando la ripresa fin dai primi minuti. Felice conclusione di una tendenza mentale diversa, è proprio il pari, concretizzato sugli sviluppi di un'azione in perfetto stile-DiFra, quando è Pellegrini a servire un Ragusa bravo a fermarsi e a bucare Viviano, dimenticando l'erroraccio che lo vide protagonista contro l'Atalanta, quando a tu per tu con Berisha non riuscì a marcare la quinta segnatura personale.
E' la molla che fa scattare i neroverdi, di nuovo in palla e tornati a stupire come quando l'Europa era un sogno irrealizzabile, poi raggiunto nella scorsa stagione. A conclusione di una parentesi positivissima, dove i centrali di casa frenano le vogliose mezz'ali doriane, è Acerbi a fare 2-1, muovendosi perfettamente e bucando, di testa, Viviano al minuto numero cinquantasei. Quando tutto sembrava perfetto, ecco il solito, grande difetto neroverde, con un Sassuolo tanto bello quanto altalenante. I padroni di casa infatti, invece che affondare le proprie lame nelle carni doriane, chiudono i battenti, subendo la controffensiva ospite fino al triplice fischio di Pairetto.
Il numero delle occasioni post 2-1 di Acerbi scende notevolmente, con la Sampdoria che offende sbattendo, c'è da dirlo, sul muro dell'undici di casa. La gara si conclude dunque senza altre emozioni, con un Sassuolo che conferma quanto di buono visto in questi anni di A. Differentemente da quello che avrebbe potuto fare Berardi, inoltre, Politano ha affrontato la non perfetta retroguardia avversaria sfruttando la verticalità piuttosto che il dribbling sgusciante, riuscendo comunque a creare scompiglio. Tutti promossi, dunque, dopo questa sera, con il Sassuolo che si riconferma piazza felice che, quest'estate, vivrà un passaggio delicatissimo della propria storia, dopo cioè il prevedibile cambio in panchina. Ora però c'è da concludere al meglio la stagione, conquistando altri punti per rendere felici i propri tifosi.