Ci sono due città che sognano in grande. Due città che sono separate da 695 chilometri ma vicine al traguardo, a quell'obiettivo che può unirle e liberarle dal purgatorio della Lega Pro perché due piazze così meritano altri palcoscenici in cui essere protagoniste: stiamo parlando del Foggia e del Venezia che, sabato prossimo, possono festeggiare il ritorno in Serie B. Un ritorno che sembrava impossibile, quasi stregato per i pugliesi, che possono tornare nella cadetteria dopo 19 anni mentre la compagine di Inzaghi è ad un passo dal traguardo dopo 12 anni lunghissimi, di retrocessioni e fallimenti che ormai sembrano solo un lontano ricordo. 

Partiamo dal Foggia, da una squadra che ha incantato tutti per gioco e qualità, una squadra guidata da Stroppa e non è un caso che giochi così bene, perché l'ex allenatore del Pescara è stato allenato da un certo Zeman che a Foggia ha lasciato un ricordo indelebile, marchiato a fuoco nel cuore di tutti e tutti sanno che il calcio ti da un'altra possibilità per ritentare la scalata verso qualcosa che manca da tanto tempo, troppo. Già, perché l'anno scorso il sogno si è fermato in un pomeriggio di giugno, nella finale play-off persa contro il Pisa nel doppio confronto. Sembrava difficile, quasi impossibile ripetersi ma il Foggia è stato capace di rimboccarsi le maniche, superare quel trauma e fare ancora meglio come dimostrano i numeri.

Settantasette punti in classifica con ventitré vittorie, otto pareggi e tre sconfitte, nove successi negli ultimi nove incontri, sessantaquattro gol fatti (secondo miglior attacco) e venticinque subiti che fanno del Foggia la miglior difesa del Girone C, un girone da sempre duro e mai cosi bello come quest'anno, con la corsa a quattro nel girone d'andata, ridottasi poi a due con il passare delle giornate fino al fatidico match con il Lecce, uno spareggio in cui i Satanelli hanno dominato e schiantato la squadra di Padalino sotto tutti punti di vista. Straordinario Mazzeo che, grazie alla doppietta con la Casertana, si è portato in vetta alla classifica marcatori. Ora al Foggia, per essere promosso alla prossima giornata, basterà vincere in casa contro la Reggina e sperare che il Lecce perda sull'ostico campo del Matera. Ogni giornata può essere quella giusta e in città l'attesa è spasmodica per festeggiare il ritorno in Serie B dopo 19 anni.

Spasmodica è anche l'attesa che si respira a Venezia visto che la squadra di Inzaghi, dopo la vittoria di ieri sera a Padova, è ad un punto dalla promozione che, con tutta probabilità, avverrà domenica tra le mura amiche contro il modesto Fano. A differenza del Foggia, il Venezia è padrone del proprio destino ma anche Inzaghi, in cuor suo, sa che questa promozione non può proprio sfuggire. La sua squadra si è rivelata la migliore dall'inizio del campionato, rendendo piccolo un Parma che doveva battagliare ad armi pari, se non di più. La città lagunare è pronta a far esplodere la propria gioia dopo dodici lunghi anni fatti di fallimenti e retrocessioni fino alla scalata incredibile dalla Serie D.

Le statistiche del Venezia sono praticamente identiche a quelle del Foggia: settantasette punti conditi da ventitré vittorie, otto pareggi e tre sconfitte, con la differenza che la squadra di Inzaghi ha realizzato dieci gol in meno di quella di Stroppa (54) subendone venticinque come i Satanelli. Un campionato condotto in vetta sin dall'inizio, una squadra completa in tutti reparti, capace di non mollare mai, proprio come il suo allenatore che ha trasmesso ai giocatori la grinta e la fame di vittorie tanto che, dopo il solito caos iniziale in classifica, il Venezia ha preso la testa alla quattordicesima giornata e l'ha lasciata solo una volta alla Reggiana poi, dalla diciottesima, dominio totale di una squadra a cui basta un punto per tornare nel calcio che merita dopo tanti anni.