Gianluigi Buffon di fronte alla chimera Champions League. Il capitano della Juventus insegue, insieme a tutti i suoi compagni, un trofeo che nel suo palmarès manca, che ha sfiorato due volte senza riuscire ad alzare. Il prossimo ostacolo si chiama Barcellona: domani sera, allo Stadium, è il momento della gara d'andata dei quarti di finale.

In conferenza stampa, il portiere ritorna anche sulla finale del 2015, affrontata proprio contro i catalani: "Non ho mai rivisto la finale di Berlino, ma ho ricordi nitidi di quella serata, ricordi che mi fanno essere moderatamente ottimista. In quell'occasione incontrammo una squadra molto più forte di noi, come convinzione e come modo di affrontare determinati eventi. Oggi, sulla carta è superiore a noi, ma noi abbiamo due anni in più di esperienza europea che ci hanno dato autostima, affrontiamo questa gara con il piglio giusto, senza essere vittime sacrificali".

"Il Barcellona ha connaturata una filosofia definita e delineata da anni, che l'ha portato a trionfi che tutti quanti conosciamo, ha una consapevolezza di forza che spesso riesce a esprimere - prosegue Buffon, parlando della partita e dell'aspetto con cui i suoi devono affrontare il match - Noi abbiamo fatto un percorso diverso negli ultimi 10 anni, siamo tornati dove meritavamo di stare, facendo un passo alla volta e acquisendo consapevolezza un po' per volta. Penso sia il modo migliore per arrivare ad affrontare determinati eventi. Affrontiamo probabilmente la squadra più forte sulle due gare, ma è anche vero che sarà bello potersi misurare con loro. Ci saranno tanti spunti significativi".

Consapevolezza, una parola chiave e che contraddistingue anche i blaugrana, squadra che, secondo il portiere, è la squadra più difficile da affrontare nel lotto: "Sono cosciente di ciò che andremo a fare e contro chi giocheremo, avere chiaro il potenziale della squadre che incontreremo è un passo avanti, non ci coglieranno di sorpresa. Il Barcellona spesso vince o perde per demeriti suoi, il destino se lo crea come vuole, abbiamo grande rispetto per quella squadra, ma non vogliamo essere una vittima".

Il pericolo numero uno per la Juve si chiama ovviamente MSN: Messi, Suarez, Neymar. "Non so quante squadre giocano con tre punte 'secche' come il Barcellona, è evidente che una squadra che ha l'opportunità di giocare con quei tre ha una forza devastante in attacco", spiega Buffon parlando dei tre attaccanti di primissimo pelo a disposizione di Luis Enrique. "Tutti e tre sono molto altruisti, hanno un bell'atteggiamento, c'è tanto rispetto e gioia nel vederli giocare insieme, si aiutano, è un qualcosa che fa capire quanto sarà dura, sono un tridente assortito e amalgamato che pensa al bene della squadra".

Con Messi, però, Buffon può vantare una tradizione positiva, visto che mai la pulce è riuscito a bucare il portierone italiano: "L'ho affrontato poche volte con la fortuna di aver davanti difensori che gli han complicato la vita", ammette. Domani tra questi ci sarà anche il grande ex Dani Alves - secondo le previsioni. Il brasiliano si è inserito subito nell'ambiente bianconero, con ottimi risultati, spiega il portiere: "Siamo contenti che Dani si sia unito alla nostra causa, il modo in cui si è imposto nella Juve può risultare decisivo alla crescita di molti, facendoci migliorare. Si sta dando con grande altruismo".

In campo scenderà invece con certezza Dybala, alle spalle dell'amico e connazionale Higuain. Il capitano ha parole anche per la coppia d'attacco: "Considerando che è la sua seconda stagione, sicuramente è la partita più importante che gioca con la Juve, è un evento a cui tiene tanto e ci arriva nelle condizioni migliori, nell'ultima gara ha fatto capire che sente questa sfida, poterci avvalere di lui e di Higuain al 100% è una grande fortuna, ci darebbe carica e sicurezza in più".

Chissà che proprio l'avere due giocatori di tal caratura possa fare da contrappeso ad una squadra la cui difesa offre ampie garanzie: "Un'ottima fase difensiva aiuta le vittorie, ma è sempre stato un nostro connotato. Ci era mancata alcune volte un po' di esperienza, la consapevolezza, un po' di cinismo. Mi auguro che i motivi per cui non abbiam vinto le altre volte ci abbiano insegnato qualcosa, mi auguro di poterlo vedere domani". Le risposte al campo.