Juventus-Barcellona è destinata ad essere la partita dell'anno per via dei numerosi incroci tra i campioni presenti nelle due squadre. Higuain sfida Suarez, Dybala il suo idolo Messi e così via con i tanti paragoni tattici che, giustamente, occupano le prime pagine di ogni quotidiano. In questo articolo, però, non badiamo a tattiche o moduli, ma alle infrastrutture di cui godono queste potenti società: metodogie di allenamento, impianti sportivi, progetti, filosofie calcistiche, strategie di mercato e presunti fondi stanziati per rendere ancor più efficienti le strutture. Cercheremo di "rispondere" a più domande possibili, con l'obiettivo di presentare questo spettacolare match anche sotto l'aspetto culturale.

JUVENTUS - Partiamo con l'analizzare il club bianconero, una squadra che è ritornata prepotentemente ai vertici dopo le annate fallimentari del 2009-10 e 2010-11. Dopo le macerie di quegli anni è arrivata l'era Antonio Conte che ha portato entusiasmo e bel gioco con la conseguente vittoria di uno scudetto che mancava dal 2002-03. Il tutto, però, si è sviluppato grazie alla costruzione dello Juventus Stadium, impianto che ogni anno fa fruttare fior di quattrini nelle casse bianconere. Agli inizi non era possibile sborsare cifre astronomiche per acquistare un calciatore, ma i dirigenti bianconeri ebbero la capacità di mettere a disposizione ottimi calciatori acquistati per cifre ragionevoli (Vidal l'esempio più lampante). Con il passare del tempo la potenza economica e societeria della Juventus aumentò sempre di più, a tal punto da concedersi il lusso di una maxi spesa sul mercato che ha toccato la soglia dei 100 milioni di euro (Pjanic-Higuain).

Non solo campioni a Vinovo, ma anche altri progetti utili ed interessanti in ottica futuro come, ad esempio, la Juventus Academy. Questa idea è un programma di scuola calcio annuale creato per sviluppare le abilità dei partecipanti attraverso l’insegnamento del metodo bianconero, applicato a seconda dell'età e del livello dei giocatori, al contesto ed alla località dove l’allenamento ha luogo. Le scuole calcio sono presenti in Italia (Scuola Calcio Juventus Italia) e all’estero (Academy). Giocare all’insegna del fair play, divertirsi, condividere esperienze, imparare l’importanza della vittoria ma anche sapere accettare le sconfitte: questi sono i principi alla base del progetto, che mira a migliorare le caratteristiche tecniche, ma anche personali, dei giovani.

Grande importanza anche alla socializzazione dei ragazzi attraverso il cosiddetto "Camp", con autentiche vacanze Juventus che si svolgono in numerose località di eccellenza, in Italia e nel Mondo, pensate e progettate per consentire ai giovani partecipanti dai 5 ai 17 anni di trascorrere una settimana entusiasmante sotto lo sguardo vigile dello staff bianconero che li accompagnerà in ogni situazione. Tante altre iniziative come il Training Experience, avvenimento che mixa nello stesso momento l'apprendimento del calcio e della lingua inglese.

La Juventus, inoltre, gode di un vero e proprio college dedicato ai giovani. E' un progetto dedicato ai ragazzi del settore giovanile dalla categoria giovanissimi nazionali, alla primavera. Realizzato in collaborazione con la Fondazione Giovanni Agnelli e sviluppato con il supporto prima dell’Istituto Internazionale Edoardo Agnellie ora dell'ISE, l'International School of Europe, ha come obiettivo conciliare l’attività sportiva con il percorso scolastico dei giovani calciatori. Lo Juventus College è un Liceo Scientifico delle Scienze Applicate e ha scelto di seguire la sperimentazione didattica anche attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie, che aiuteranno i ragazzi per tutto il loro percorso di studi, grazie a strumenti come tablet, ebook reader e notebook. Dall'anno scolastico 2014/15, dopo l'autorizzazione del MIUR, il J-College diventa un Liceo Sportivo, un nuovo indirizzo che rimane comunque nell'ambito del Liceo Scientifico. La sede della scuola è nello Juventus Center di Vinovo e gli studenti potranno così passare dai banchi al campo, dai libri agli allenamenti, ottimizzando i tempi e sfruttando in pieno tutte le loro potenzialità, sportive e intellettuali.

Una Juventus che studia per diventare grande anche in questo settore. Probabilmente lo è già vista la rapidità con la quale ha instaurato tutte queste interessanti e importanti novità. L'obiettivo è quello di seguire il modello promosso dall'Ajax, un modello che non ha eguali in nessuna parte del mondo. 

BARCELLONA - Qui siamo di fronte all'eccellenza. Non c'è stato bisogno di ricostruire, e il Barcellona non ha mai smesso di coltivare i propri impianti dedicati agli allenamenti e alla crescita dei propri ragazzi. Prima squadra e giovanili si allenano nel meraviglioso manto erboso del Joan Gamper, impianto che include una zona completa di saune e di altre strutture per il recupero del giocatore. Tutte le squadre giovanili del Barcellona possano allenarsi e alloggiarci, il tutto per un costo di 68 milioni di euro, di cui 25,6 corrispondono per l'urbanizzazione e 42,5 ai costi totali della costruzione.

Il Barça è famoso in tutto il mondo per la sua straordinaria costruzione di giovani nella cosiddetta "Cantera". Per essere più precisi e pignoli, questo termine ha all'interno di sè anche il significato di "La Masia". Che cos'è? Ad occhio e croce penserate a una cittadina che sorge nell'immensa metropoli catalana, ma in realtà è una struttura di formazione per il vivaio situata nelle vicinanze del Camp Nou.

I metodi di allenamento sono tutti da scoprire e ricchi di novità, come ad esempio il famosissimo "gioco a 7". Lo schieramento scelto per il gioco a 7 giocatori è il 3-2-1 e l'obiettivo è quello di cercare profondità e ampiezza, ricerca di triangolo e di un gioco molto veloce, lavoro sui tempi di gioco in situazione, cambiare il ritmo attraverso passaggi sul corto e passaggi sul lungo, attaccare e difendere il proprio spazio, difesa con la posizione d’attacco, veloce transizione negativa. Portiere e difensore centrale devono essere dotati di una buona visione di gioco e ricoprire un ruolo importante nella costruzione dello stesso. Terzini offensivi in grado di ricercare profondità e ampiezza, attaccando in maniera alternata. A centrocampo vige il concetto della mobilità, costante smarcamento per fornire aiuto ai compagni, fondamentali per creare triangoli di gioco. Devono essere smistati in campo e non sulla stessa linea. Attaccanti? Non esiste la vecchia prima punta, ma bensì un centravanti abile nello svariare sul tutto il fronte offensivo.

Il Barcellona, inoltre, può vantare di numerose scuole calcio disperse in tutto il mondo. Con l’apertura della scuola di Qingdao, la seconda in Cina, il club ha ora 17 scuole di tutto il mondo, con presenza in 50 Paesi e 30.000 bambini coinvolti nelle attività.

In questo meraviglioso ambiente c'è una reputazione senza pari per la formazione di successo e la produzione di giocatori di classe mondiale. Fondamentale per il successo della squadra è la filosofia di sviluppo di giocatori cresciuti a casa attraverso il settore giovanile che poi va a rappresentare la prima squadra. Altra importante novità è l'approvazione del progetto per l'istituzione di una vera e propria università, creata con l’idea primaria di rendere il marchio del Barcellona come leader mondiale nella produzione e trasmissione di conoscenze in materia di sport. "Università Barça” avrà cinque aree di competenza: l’area della salute e della medicina sportiva, le prestazioni sportive, il rendimento sportivo, la tecnologia e l’innnovazione, la gestione ed il marketing, ed infine l’ambito delle scienze sociali. Il club, inoltre, ha un centro di eccellenza accreditato dalla FIFA e un gruppo di docenti interni dove si svolgono le sessioni cliniche, le tesi di laurea e di collocamento e centri di scambio internazionali. Che dire, ad avercele in Italia tutte queste cose.

Juventus e Barcellona sono pronte a darsi battaglia. Di sicuro assisteremo ad uno spettacolo meraviglioso perchè in campo ci sono tantissimi campioni in grado di fare la differenza in qualsiasi momento. Sarà anche l'occasione per scoprire più da vicino queste due mentalità opposte, e di capire se i bianconeri possono davvero creare l'elevato numero di strutture di cui dispone il club blaugrana.