La peggiore prestazione stagione fornita fino ad oggi dal Milan? Forse si. Ieri il diavolo, che ha lasciato Pescara con un 1-1 in tasca, è stato irriconoscibile, lento, macchinoso, senza grinta. Come già detto, sarà stato l'atteggiamento troppo presuntuoso a far cadere in inganno gli uomini di Montella, che evidentemente non pensavano di dover passare una brutta giornata contro la truppa di Zeman. Il delfino, ieri, ha dato filo da torcere ai meneghini; molto disinvolto nelle manovre, calmo in fase di impostazione, sciolto, preciso e pieno di grinta.
Naturalmente, la rosa del Milan non è più quella di un tempo, è piena di giovani, piena di giocatori che sono ancora immaturi dal punto di vista del gioco ma questo non va a giustificare l'atteggiamento e la voglia (o meglio, non-voglia), messa in campo. Potremmo dire che il Milan, ieri, ha fatto tutto da solo. Partendo dal gol preso al 12', un (auto)gol che ricorda quello di Diego Lopez contro il Parma: Donnarumma manca lo stop su un retropassaggio alto e forte di Paletta, che ha anche le sue di colpe, e guarda il pallone che si trascina in rete. Il primo errore in carriera di un portiere che fino ad ora aveva fatto sempre cose straordinarie. Non è comunque il classe 1999 l'unico colpevole del passo falso.
Al 40' il Milan riesce a pareggiare con Pasalic, che trova una girata al volo dopo una bella azione di Bacca che è riuscito a servire da terra il pallone a Deulofeu. Nei primi 45' il Milan ha mostrato davvero poco, tentando lanci inutili verso gli esterni, che ieri hanno preso pochissimi palloni. In quella fase di gioco il fraseggio, che è stato sempre punto di forza del tecnico rossonero, è stato lento, difficoltoso e poco fluido. Pochi inserimenti da parte di Mati Fernandez, lui che a San Siro si era sbloccato contro il Genoa. Insomma, un primo tempo pesante, molto pesante per il Milan, che non ha saputo esprimere ed imporre il suo gioco. Nei succesivi 45' non è che il diavolo abbia fatto molto meglio, ma qualcosa di buono si è visto, soprattutto negli ultimi 10' dove i ragazzi di Montella hanno sfiorato più volte il 2-1, prima con Lapadula al minuto 81 - con Fiorillo a rispondere con le gambe al suo destro ravvicinato - e poi con Alessio Romagnoli che è stato uno dei pochi che ieri si è salvato. L'ex Sampdoria al minuto 86 da cross di Calabria con un guizzo è saltato più in alto di tutti, ma il palo ha bloccato tutto, con Fiorillo ormai spiazzato.
Qualche colpa è anche di Montella, che non avrebbe, forse, dovuto cambiare un Bacca che ieri ha fatto una grande partita di sacrificio, che ha lottato su tutti i palloni e che ha dato il passaggio vincente a Deulofeu per il pari, facendo entrare Lapadula, ragazzo pieno di grinta e tenacia ma che ieri, forse per l'emozione di giocare in un campo che gli ha dato tante gioie o per il pubblico che l'ha applaudito anche ieri, ha fatto poco. Male anche Locatelli, entrato al 79': il ragazzino che ha esordito a San Siro non è più quello delle prime giornate, tenace, voglioso di avere sempre la palla tra i piedi, veloce nelle giocate e bravo nel trovare varchi, si spera che si riprenda al più presto.
Male anche Gabriel Paletta. oltre al grave errore che ha causato l'autogol, l'italo-argentino, ieri, non è stato quello di sempre, quello preciso in ogni contrasto, bravo nell'impostare il gioco da dietro, forte nelle palle aree e ottimo anche in fase offensiva. Ieri, per lui, è andato tutto al contrario: è apparso incerto in ogni azione, quasi con la paura nel dettare il gioco e poco motivato e deciso nei contrasti. Stessa cosa per Donnarumma, anche lui autore del primo grosso pasticcio in carriera; almeno in qualche azione, però, è riuscito ad opporsi con delle belle parate, tuttavia è ancora giovane ed ha molto da imparare. Uno dei pochi che si è salvato, è stato Romagnoli, che ha fatto da leader, un vero e proprio condottiero, bravo nelle palle aree e preciso nei contrasti, e ha anche sfiorato il gol con un bel colpo di testa.
Un altro che si è salvato è stato il giovane talento Mario Pasalic. Il croato ha trovato il pari con una bella girata al volo, ma è stato anche bravo nel fraseggio e nelle verticalizzazioni. Non benissimo, invece, Sosa: l'argentino, di solito, è il catalizzatore di palloni, il Jolly del Milan che ha fatto sempre bene nelle ultime partite. Ieri ogni suo lancio è stato preciso, ma per la tribuna. Poco preciso, troppi cambi di gioco sbagliati e poca grinta che da sempre l'hanno caratterizzato. Si spera che quella di ieri sia stata, per Montella e per i suoi ragazzi, una lezione che ha molto da dire e che dovranno tenere sempre a mente. La cosa fondamentale per il Milan è essere sempre concentrati e non sottovalutare mai l'avversario che si ha di fronte. Il cammino per l'Europa non è ancora del tutto chiuso ma i rossoneri hanno la necessità di cambiare ritmo per riaccendere qualche speranza. Nulla è compromesso ma il pasticcio di ieri non dovrà più accadere.