La storia di Simone Verdi è una di quelle che di recente forse si vede troppe volte nel campionato italiano. Una storia di rifiuti e di rivincita. Di un ragazzo promettente a cui non viene data abbastanza fiducia, a cui si chiede troppo e subito. Ma Simone Verdi è uno che non si lascia abbattere, uno che lavora tanto e dà sempre tutto sul prato verde. E così facendo, dalla bocciatura avuta dal Milan dopo tanti anni di prestiti, l'ala del Bologna di Donadoni si è conquistato la nazionale di Ventura -senza dimenticare i suoi trascorsi in U21, con la quale ha esordito nel 2014 e poi partecipato agli Europei nel 2015, sotto la guida di Luigi Di Biagio- (qui le sue parole dopo l'esordio azzurro).

Solo pochi minuti nell'amichevole dell'Amsterdam Arena contro l'Olanda, ma un traguardo comunque molto importante per la carriera del ragazzo di Broni, che sta decollando in Emilia Romagna, con quella che è senza ombra di dubbio la sua miglior stagione, nonostante non sia ancora finita e nonostante abbia passato molto tempo in infermeria per via di un brutto infortunio che lo ha allontanato per quasi tre mesi dai campi da gioco. Il suo valore di mercato è aumentato esponenzialmente, con il Bologna che lo ha prelevato in estate per soli 1,5 milioni di euro. Adesso ne vale almeno 15. La fila per lui è già lunga e si parla anche di squadre importanti. Il ragazzo ha dichiarato di voler onorare il suo contratto quadriennale con il Bologna, ma è chiaro che sia da parte della società, che da parte sua, in caso dovesse arrivare un'offerta di una certa importanza, le idee potrebbero cambiare. 

Verdi esulta coi tifosi dopo un gol | BolognaToday
Verdi esulta coi tifosi dopo un gol | BolognaToday

Ma diamo uno sguardo al percorso calcistico di Simone Verdi.

Cominciamo con il dire che Verdi può giocare come ala o come trequartista, inoltre quest'anno con Donadoni ha anche agito da 'falso nueve' durante il periodo d'infortunio di Mattia Destro, ruolo che ha occupato egregiamente come fosse stato sempre suo. Ha nella velocità e nel tiro le sue armi principali. Può giocare su entrambe le fasce del campo essendo ambidestro, difatti lo si è visto più volte battere e realizzare calci da fermo sia con il destro che con il sinistro, senza differenza alcuna. 

Il suo percorso parte nell'Audax Travacò, società dilettantistica della città in cui vive. Lo nota nel 2001 il Milan e se lo porta a casa, facendolo crescere tra le proprie squadre giovanili. Con il Milan poi sarà legato contrattualmente fino all'estate del 2016. Nella primavera del Milan si capisce subito che il ragazzo è un predestinato, probabilmente il più talentuoso assieme a De Sciglio di quegli anni. Nella finale di Coppa Italia vinta dal Milan Primavera di Stroppa contro il Palermo, Verdi fa gol e serve un assist a Zigoni, in pratica è il migliore in campo. Il Milan però vuole farlo crescere e quindi viene incluso in uno scambio di comproprietà con Gianmario Comi del Torino. Coi granata gioca una stagione e mezzo senza però mai brillare e senza mettere a segno neanche un gol. Sedici presenze, di cui 14 in Serie B e due in A, il tutto a cavallo fra il 2011 e il 2012.

Nel Gennaio 2013 passa in prestito alla Juve Stabia in Serie B. Con i campani comincia a giocare con continuità e a mostrate tutte le qualità già evidenziate nelle giovanili del Milan. Gioca venti partite, senza segnare. Ma le sue prestazioni gli bastano per catalizzare su di sè le attenzioni di diverse squadre, tra cui l'Empoli di Sarri che lo acquista nell'estate del 2013. Il Torino lo manda in prestito in Toscana e sotto la sapiente guida di Maurizio Sarri, Verdi esplode definitivamente. Ben 39 presenze e 5 gol nell'Empoli che poi sarebbe stato promosso in Serie A nel campionato seguente. Si rinnova la comproprietà fra Milan e Torino e stesso succede con il prestito all'Empoli. Verdi resta in Toscana nel magico anno dell'Empoli di Sarri in A. Lo fa da titolare e a da uno degli uomini chiave, agendo da trequartista alle spalle di Maccarone e Pucciarelli. Sono 26 le presenze in A, con un gol fatto al Napoli. Poi due presenze in Coppa Italia e due gol per lui.

L'estate successiva, quella che doveva sancire la sua consacrazione, il Milan se lo aggiudica alle buste per 450.000 euro. L'Empoli lo vorrebbe confermare, ma il Milan ha altri piani per lui, in tanti pensano che potrebbe restare ai rossoneri e partite dalla panchina. Invece va ancora via in prestito, in Spagna, all'Eibar. L'esperienza spagnola è senza dubbio la peggiore della sua carriera. Fa solo 9 presenze in campionato senza segnare, quattro e con un gol in Copa del Rey. Le poche presenze portano il Milan a terminare il prestito in anticipo e girarlo al Carpi, quell'anno in Serie A e in lotta per la salvezza. Con il Carpi comincia a giocare tardi, un errore probabilmente degli emiliani, visto che nelle sole otto presenze concesse, Verdi fa tre gol. In estate non viene riscattato dalla società, complice anche la retrocessione in Serie B. Ci vede lungo il Bologna, che dopo gli addii di Giaccherini e Brienza, deve rimpolpare le fila in attacco. Lo fa acquistando Verdi a titolo definitivo dal Milan, soli 1,5 milioni di euro per portarlo alla corte di Donadoni. L'ex ct della Nazionale e del Napoli non ha dubbi e lo mette in campo da titolare assieme a Destro e Krejci, sin dalla prima giornata. Verdi lo ripaga nel migliore dei modi, segna e lo fa in maniera mai banale, ma soprattutto corre, e tanto.

Fa la differenza in campo e mette in ombra i compagni di reparto. Si occupa di tutti i calci piazzati e sigla quattro gol prima dell'infortunio al malleolo che lo tiene fuori gioco per quasi tre mesi. Al ritorno in campo, dopo un paio di partite di rodaggio, contro il Chievo Verona sfodera una prestazione di altissimo livello, un gol e un assist e una partita giocata senza fermarsi un attimo. La prestazione gli vale la convocazione in nazionale, Ventura lo vuole fra i suoi anche solo per osservarlo. Contro l'Albania non gioca, perchè sul 2-0 Ventura decide di non far nessun cambio. Esordisce qualche giorno dopo contro l'Olanda, avversario sicuramente più ostico dell'Albania. Pochi minuti di gioco che non bastano per giudicare la sua prestazione. Una cosa è certa però, dall'essere scaricato dal Milan all'esordire in nazionale, il passo è davvero lungo e Verdi lo ha fatto in neanche un anno.

Come anticipato, per l'estate qualcosa si sta già muovendo ed è probabile che non resti a Bologna. Noi ci sentiamo solo di augurargli tanta fortuna per la sua carriera, finalmente esplosa. Ad maiora, Simone.