Paolo Maldini e il Milan sono stati una storia indivisibile sul campo per tantissimi anni, ma da quando il numero 3 ha detto basta con il calcio giocato non si sono mai sviluppate le giuste condizioni per vederlo tornare a lavorare per quei colori da cui ha ricevuto tanto e dato moltissimo. Una situazione che sembrava essere superabile con il cambio di proprietà, ma che in realtà, nonostante gli incontri e i faccia a faccia ci siano stati, non ha portato ad un accordo.
Nel corso di un'intervista ad una TV americana, Maldini è tornato su questo argomento, spiegando che cosa non è andato in quegli incontri da cui tutti i tifosi speravano potesse uscire un accordo: "Il Milan è nel mio cuore. Mio papà è stato capitano del Milan, io sono nato a Milano e i miei figli hanno giocato nelle giovanili del Milan (Daniel, il minore, gioca tuttora negli Allievi Under 16 ndr). Amo il Milan e se un giorno avrò la possibilità di tornare, ne sarei felice. Ma non è facile, perché sono stato visto come un problema. Perché io non ho bisogno di lavorare per il Milan, ma mi piacerebbe farlo. Questa mia posizione di indipendenza è difficile da interpretare ed è complicato. Ma vedremo".
Intanto serve riportare in alto il club: "E’ dura. Sono cinque anni che non si vince nulla, eccetto la Supercoppa Italiana di dicembre, e sono tre anni che la squadra non si qualifica per le coppe europee. Il presidente Berlusconi sta cercando di vendere il Milan, ma non si sanno tante cose come, ad esempio, quanti soldi vorranno investire nel rilancio della società. Ci vogliono tanti soldi per tornare allo stesso livello di 10 anni fa". Intanto per ripartire meglio puntare su certezze, meglio ancora se giovani, italiane e fatte in casa come Donnarumma: "Ha un grande talento. Sapevamo che aveva qualcosa di unico fin da quando è arrivato nelle giovanili del Milan. Solo chi non capisce di calcio non ha riconosciuto le doti di Gigio. Dopo Buffon, che ha fatto il suo debutto in Serie A contro il Milan, ho visto le stesse doti e qualità in Donnarumma. Pur essendo molto grande, è molto veloce ed è un grande ragazzo. Adesso si parla tanto di lui e devi essere un bravo ragazzo per isolarti dalle voci e pensare a fare bene in campo."