La Roma in questa pausa per le Nazionali è presa in mezzo fra diverse questioni che riguardano il proprio futuro. Stadio, il futuro di Spalletti e quello di alcuni giocatori importanti se non fondamentali della rosa a disposizione dell'allenatore toscano. Totti avrebbe già deciso se proseguire o meno la sua carriera da giocatore, per Nainggolan continuano i richiami inglesi della Premier, mentre per Manolas sembra che l'Inter sia vicinissima a chiudere il suo acquisto per la prossima stagione mettendo sul tavolo un'offerta da circa 40 milioni di euro.
Tutte voci che troveranno o meno conferma nelle prossime settimane, nel frattempo lo stesso Manolas, intervistato da Premium Sport, non si è sbilanciato in maniera netta sul proprio futuro: "Il mio futuro è nelle mani della Roma: se vuole tenermi sa cosa deve fare, se vuole vendermi non posso fare niente." Probabile che un discorso del genere possa valere anche per Nainggolan, uno dei leader della squadra giallorossa in questa stagione. Anche se il belga deve per forza migliorare in un aspetto in particolare, non tanto legato al gioco, quanto al suo gradimento di determinate condizioni metereologiche, come rivela proprio Manolas: "A Nainggolan non piace la pioggia, ma è tra i più forti del mondo e deve abituarsi pure a quello se vuole giocare nelle squadre più forti del mondo, perché può farlo, è un fenomeno."
Ultimo passaggio dedicato ad un bilancio della stagione della Roma fino ad ora e alle prospettive da qui a fine campionato: "La Champions? Diciamoci la verità: non siamo all'altezza di Barcellona, Bayern e Real. È difficile dire che puntiamo allo scudetto - spiega ancora Manolas - La Juve è molto forte e come vediamo non perde neppure un punto. Ora siamo a -8 e adesso è dura, il nostro obiettivo è andare in Champions e abbiamo anche un'importantissima partita contro la Lazio in Coppa Italia, dove dobbiamo dare tutto. Possiamo ribaltare il risultato dell'andata (2-0, n.d.r.), siamo più forti e dobbiamo solo dimostrarlo sul campo." Campionato e Coppa Italia, quindi, per chiudere senza troppi rimpianti una stagione che a livello europeo ha lasciato per forza di cose amarezza, con la doppia eliminazione subita prima dal Porto nei playoff di Champions, poi dal Lione negli ottavi di Europa League.