E' iniziato quest'oggi il Raduno della Nazionale Italia di Calcio in vista del doppio impegno contro Albania, valido per le qualificazioni ai Mondiali 2018, e Olanda, in amichevole.
Giampiero Ventura è da poco intervenuto in conferenza stampa: "Ritrovo un gruppo dopo tre mesi, c'è consapevolezza dell'importanza della partita. Questo è il gettone che ci permette di giocare in Spagna con qualcosa di concreto. Il risultato è indispensabile. C'è voglia di partecipare, sono estremamente sereno pur consapevole della gara, delicata".
Una sfida fondamentale contro l'Albania, guai a lasciare punti pesanti nel cammino verso i Mondiali del 2018: "Sino a oggi non ho scelto i campi, non ho mai inciso su questi aspetti. Ero presente a Genova, poi a Marsiglia quando hanno giocato con la Francia, tre quarti erano albanesi. Presumo che riempiranno anche Palermo, è una partita storica, è la prima volta che li affrontiamo. Palermo non ha mai deluso per il pubblico, so che giocheremo contro Israele a Reggio Emilia… il problema è come ci arriviamo, con quale lucidità”.
Capitolo infortuni: "Mi mancano Chiellini e Marchisio. Sanno perfettamente, perché gliene ho parlato, che devono trovare la condizione migliore. L’unica cosa che mi ha preoccupato è la salute, vuol dire che ho perso Florenzi e Bonaventura per tutto il campionato, Gabbiadini dopo averlo convocato, due mesi a Barzagli… non ho mai avuto Marchisio, Verratti a tempi alterni. Poi siamo una nazionale, dobbiamo presentare l’Italia, servono prestazioni per rendere orgogliosi gli italiani".
Al posto di Gabbiadini, Ventura ha chiamato l'attaccante dell'Atalanta Andrea Petagna. Il tecnico azzurro sceglie, ancora una volta, la linea verde: "Abbiamo intrapreso questa strada qui. Qualcuno deve crescere, prima della Spagna giochiamo contro l’Uruguay, poi un’altra partita. Noi abbiamo preso la direzione… Petagna era allo stage, oggi è qui con noi, tanto per ricordare l’ultimo. Tutti quelli dello stage sono poi proiettati verso un futuro azzurro. Poi sarà il campo a dirlo. Bisogna preparare tutti, Donnarumma e Rugani per esempio giocheranno una o due partite... i giovani vanno tutelati, piano piano, goccia dopo goccia".
Sul modulo, 4-2-4: "Una nazionale non può avere un solo modo di giocare, altrimenti diventa tutto scolastico. Noi lavoriamo almeno su due fronti, i giocatori sono consapevoli, di volta in volta potremmo leggere la situazione. Non potevamo pensare, il 19 luglio scorso, di potere lavorare così. Oggi tutti condividono la strada da percorrere. Con chi? Con quelli che sono in grado di percorrere la strada. L'ho detto in tempi non sospetti che potevamo costruire una nazionale buona per il futuro. In tempi non sospetti l'ho detto, ma qui c'è il problema della qualificazione. L'Italia sarà una sorpresa dei mondiali, dovessimo qualificarci".
In chiusura un paio di domande extra Nazionale, dall'Inter: "Eder e Candreva c'erano già, Gagliardini si è ritagliato lo spazio nell'Atalanta, di novità c'è solo D'Ambrosio: io lo conosco, ma sta facendo bene in campionato. Anche se ha 27-28 anni... è un messaggio: chi sta facendo bene in A non ha preclusioni" e sul doppio incrocio Juve-Barcellona e Spagna-Italia: "Sono gare difficili, ma fattibili entrambi. I bianconeri non sono mai stati così sicuri della propria forza, più o meno quello che è successo qui. Difficile andare a fare risultato in Spagna, ma nulla ci preclude. Se vai al 95% te la giochi con tutte, al 60% te la giochi con tutti".
[fonte testo: Vivoazzurro e tuttomecatoweb]