Attesa, ancora attesa. La cessione del Milan continua a regalare nuove scadenze e nuove deadline che quasi con diabolica precisione vengono disattese e spostate in avanti di qualche ora, qualche giorno. L'ultimo episodio di questa incredibile vicenda riguarda la terza caparra da 100 milioni di euro che sarebbe dovuta arrivare a Fininvest da SES e da Yonghong Li in queste ore. Niente da fare, il bonifico dovrebbe arrivare, secondo le ultime, all'inizio della prossima settimana sui conti della controllante rossonera.
Sino Europe Sports, infetti, avrebbe chiesto ancora un po' di tempo a Fininvest, disposta ad aspettare ancora qualche giorno per questi soldi che una volta arrivati dovrebbero attivare il nuovo contratto con obiettivo finale il closing. I motivi di questo ennesimo inciampo nella trattativa sarebbero da ricondursi ancora una volta alle difficoltà in questo momento di portare ingenti capitali al di fuori della Cina verso i mercati europei per acquisizioni di società non sportive come nel caso del Milan. Insomma, un misto di cause politiche e burocratiche che hanno impedito di rispettare una scadenza che, però, non era scritta in alcun accordo ufficiale, ma solo concordata fra le parti attraverso i rispettivi advisor e legali. Inevitabile che sul web sia tornata in maniera ancora più prepotente l'ondata dei tifosi ormai disillusi e sfiancati da questa vicenda.
Come riportato però da Pasquale Campopiano sul proprio profilo Twitter ci sono alcuni elementi in questo momento che fanno comunque ben sperare. Intanto sia Fininvest che SES si sono dette assolutamente tranquille e fiduciose che questi intoppi possano essere superati in pochi giorni. Altro elemento il fatto che la data ipotizzata per la chiusura dell'affare, il prossimo 7 aprile, non sia stata spostata in avanti nel momento in cui ci si è resi conto di queste difficoltà nello spostamento dei fondi dalla Cina, magari via Honk Kong, fino all'Europa e all'Italia. Pazienza e ancora pazienza, un'altra settimana divisa fra campo e fronte societario aspetta il Milan, ormai quasi abituato a navigare in mezzo a queste due situazioni, così intrecciate fra loro soprattutto in ottica futura.