Tante mezze occasioni, tanti gli sbadigli: quella fra Fiorentina e Cagliari rischiava di diventare una delle tipiche partite storicamente della Serie A, quella in cui la tattica prevale sugli attacchi. Poi, all'improvviso, due lampi: prima Sau, poi Kalinic. La differenza? Il primo ha preso il palo, l'altro ha segnato, su due situazioni tutto sommato simili. E così i viola prendono 3 punti: le speranze di raggiungere l'Europa League per loro non sono vivissime, ma ancora presenti, seppur in minima parte. I rossoblù possono invece considerare il loro progetto salvezza ormai completato e non farsi troppi problemi per questo KO. Di seguito il racconto del match.
Paulo Sousa opta per il solito 3-4-2-1. Fra i pali Tatarusanu. I centrali sono Tomovic, Gonzalo Rodriguez e Astori. Tello e Chiesa sono i tornanti; agiscono invece da mezzali Vecino e Borja Valero. Dietro all'unica punta, Kalinic, ci sono Bernardeschi e Saponara. La risposta di Rastelli si schiera con un 4-4-2. In porta troviamo Rafael. Isla e Murru sono i terzini, Pisacane e Bruno Alves in mezzo. Ionita e Barella si muovono larghi, in mediana Dessena e Tachtsidis. Gli attaccanti sono Joao Pedro e Borriello.
In avvio le prime occasioni sono per Borriello. Il centravanti con un'iniziativa arriva a tirare col destro ad incrociare, trovando la respinta di Tatarusanu, che poi blocca sul mancato tap-in di Dessena. Intorno al giro d'orologio numero 10 invece l'attaccante va col piede buono ma la spedisce oltre il secondo palo. Sul ribaltamento di fronte una palla in profondità mette davanti al portiere avversario Kalinic, che però non angola. Rafael allora può bloccare. Saponara trova ancora l'estremo difensore brasiliano a respingere un suo tentativo rasoterra al 24esimo.
Simile la dinamica dell'occasione capitata poco dopo a Tello: ancora senza troppi problemi Rafael, ma i viola hanno scarsa convinzione, a differenza dei rossoblù che a loro volta, però, concedono tanti spazi in difesa. Kalinic lo dimostra a 9' dall'intervallo, con un colpo di testa ancora da posizione solitaria e ravvicinata rispetto al bersaglio, spedendo però la sfera in curva. Nel recupero ancora Borriello con un calcio da fermo da 30 metri la mette di poco alta. Termina senza gol la prima frazione.
Nella seconda porzione di gara è ancora fra i più positivi Saponara: a 7' dal secondo fischio iniziale il trequartista si fa vedere fra le linee e dal limite calcia forte, con ancora una volta Rafael provvidenziale a negargli la gioia personale. Poco dopo Borriello controlla di petto in area e - partendo da posizione spalle alla porta - cerca una difficile girata che va fuori anche se non di molto. Dopo l'ora di gioco esce per infortunio Tomovic, comunque sulle sue gambe, ma sofferente. Mancano invece poco più di 20' al termine quando Chiesa riceve largo, entra dentro al campo e lascia partire un mancino da lontano degno del padre: ancora una volta c'è il portiere avversario a vincere il duello.
Il brivido più grosso della gara è all'81esimo, quando un cross dalla sinistra premia l'inserimento sul palo lungo di Sau che di testa, nonostante il tentativo di recupero di Astori, riesce ad angolare: lo fa troppo, perchè impatta il palo alla destra di Tatarusanu, rimasto immobile. Altra ripartenza allora, e dal corner che segue svetta Gonzalo Rodriguez che con la sua, di capocciata, non inquadra nemmeno il bersaglio. L'ingresso di Ilicic dalla panchina cambia qualcosa, lo sloveno sicuramente fa il suo: nel finale anche un'azione personale con tiro da fuori che si spegne alto. Nel recupero, quando sembrava tutto finito, un lampo: Tello inventa dalla sinistra, un cross a premiare il solito movimento di Kalinic il quale, perso da Bruno Alves in marcatura, può insaccare da due passi di testa il decisivo gol dell'1-0. Termina così il match: è 1-0 al Franchi.