Siamo alla vigilia del big match di giornata, ovvero Juventus - Milan. Sarà una partita importante per i rossoneri che vogliono continuare la rincorsa all'Europa. Non sarà facile contro la corazzata bianconera, ma il Milan ha già sfidato ben 3 volte la squadra di Allegri in questa stagione (Serie A, Supercoppa Italiana e Coppa Italia ndr) ed è uscito vincente in 2 gare.
Vincenzo Montella ha rilasciato un'interessante intervista alla Gazzetta dello Sport in edicola quest'oggi. Tanti i temi toccati. Si parte dal match di domani sera, dove si troverà nuovamente di fronte i bianconeri: "Non ci sottovalutano più, ma che i bianconeri siano quasi imbattibili lo dice il campionato. Sarà una partita chiave: decideranno approccio, interpretazione e agonismo che, da parte nostra, dovranno essere sopra la media. Contro la Juve abbiamo vissuto i due momenti più belli della stagione: la vittoria di Doha e quella dell’andata. Stavolta il risultato servirà ancora di più per la classifica" e non esclude di allenare la Juventus in futuro: "Perché no? Un professionista non deve precludersi niente. Magari allenare la Lazio sarebbe più complicato".
Il tecnico del Milan sogna in grande: "Ciclo al Milan? Mi piacerebbe, l’importante è avere la possibilità di crescere insieme. Vorrei aiutare la squadra a migliorare e vincere ancora, tutto dipende dalla condivisione degli obiettivi e dal sapersi rinnovare. Non è questione di restare un anno, tre, cinque, dieci e nemmeno di cicli da aprire o chiudere. Tutta teoria: se c’è comunione d’intenti puoi ripartire dallo stesso posto. Alla Fiorentina avevo un contratto, io e la mia famiglia stavamo benissimo eppure sentii che era il momento di fermarsi".
Montella ha poi parlato anche del possibile rinnovo di contratto: "Rinnovo con i cinesi? Dipende dalla società, a ognuno il suo lavoro. La domanda non mi è ancora stata fatta. Nel caso, risponderei cercando di capire gli obiettivi, la valutazione che danno della rosa e quello che vogliono da me"
E sul suo rapporto con Berlusconi: "Credo sinceramente che il presidente mi stimi. E ho già detto che per avermi fatto allenare la squadra di cui sono tifoso lo ringrazierò sempre. Conosce il calcio, parlare con lui è piacevole: ascolto i suoi suggerimenti anche se a volte non collimano con i miei. Capita che per vincere si possa anche non avere il controllo totale: se ce l’hai e poi non finalizzi diventa un boomerang. Lui vorrebbe magari Suso seconda punta o De Sciglio centrale ma in generale abbiamo pensieri vicini. So stare al mio posto e non sono io che vado a cercare Berlusconi: mi rapporto quotidianamente con Galliani, che è un grande dirigente di cui nessun allenatore, e non può essere un caso, si è mai lamentato. Ultima chiamata? Prima mi chiamava più spesso, ora meno. Ma il mio rispetto è lo stesso, anche se nelle ultime settimane non ci siamo sentiti".
L'allenatore rossonero sta facendo un ottimo lavoro e merita senza dubbio la conferma. La ciliegina sulla torta sarebbe la qualificazione in Europa: "Il mio giudizio è già positivo, sono contento della crescita e dell’atteggiamento della squadra. Arrivare anche un solo punto sopra l’Inter, che hanno fatto grandi investimenti, mi farebbe piacere. Ma non mi valuto in rapporto agli altri, solo rispetto a quanto faccio con la mia squadra. Mi auguro semmai che il derby riguardi presto zone più alte della classifica. Per l’Europa ci sono più competitor: anche l’Atalanta durerà fino alla fine. Champions? Recuperare posizioni lassù è difficile, ma l’ambizione bisogna sempre porsela. Magari se allo Stadium".