Milan ai cinesi, una storia che attira e stuzzica molto di più rispetto alle vicende della squadra di Vincenzo Montella sul campo dove i rossoneri continuano a rincorrere un posto nella prossima Europa. Sino Europe Sports e Fininvest sono al lavoro per trovare una nuova soluzione che consenta di proseguire nella trattativa, come riportato da molte testate giornalistiche che stanno seguendo con attenzione questa vicenda a tratti surreale.
C'erano dei dubbi, inevitabili, sul fatto che Fininvest potrebbe proseguire nel suo dialogo con la cordata guidata da Yonghong Li dopo che il contratto siglato fra le parti è scaduto lo scorso 3 marzo. In queste ore si è detto di parti al lavoro, di incontri fra advisor e legali della parte italiana e cinese in continuo contatto per trovare una soluzione. A provare a spazzare via i dubbi degli ultimi giorni e delle ultime ore ci prova Paolo Berlusconi che a 7Gold parla in maniera molto chiara e precisa dello stato attuale di questa trattativa: "Adesso voglio fare chiarezza su quello che Paolo Berlusconi pensa di questa trattativa per la cessione del Milan: c'è un importante advisor che ha presentato questo gruppo di investitori cinesi che alla fine di una lunga trattativa hanno versato prima 100 milioni, e poi altri 100. Credo che sia la prova più evidente del loro interesse concreto e della volontà di chiudere l'operazione, poi ci sono stato degli avvenimenti che anche noi stiamo cercando di capire fino in fondo.
Per colpa di norme del governo cinese siamo arrivati al closing e c'è stata una pausa. Di fronte a questo si potevano incamerare 200 milioni. L'atteggiamento giusto di mio fratello, che è oggi in essere, è di dare tempo una settimana per versare altri 100 milioni e di dare un mese di tempo per chiudere la trattativa. Io sono dell'idea che se per caso versassero 300 milioni e poi nel giro di un mese non fossero in grado di concludere, incamererei i 300 milioni e continuerei a gestire il Milan come famiglia Berlusconi, chiuderei la trattativa con i cinesi ma lascerei lo stesso loro la porta aperta. Questi investitori sono stati evidentemente presi in contropiede da una situazione imprevista, e quindi se tra un anno dovesse tornare a bussare con le dovute garanzie io mi sederei al tavolo, per come sono fatto io, dicendo, bene 300 me li hai già dati vediamo la rimanenza." Insomma 100 milioni entro il 10 e poi un altro mese per arrivare alla chiusura, la parte forse più complicata di questa operazione come sostenuto da più parti.