La Federcalcio e Carlo Tavecchio continueranno a viaggiare a braccetto. Alla terza e decisiva votazione, infatti, il presidente uscente ha avuto la meglio sul "rivale" Abodi ottenendo il 54,03% a discapito del 45,97% del rivale. Le prime due votazioni erano andate a vuoto: 56,49% per Tavecchio, 42,92% per Abodi nella prima, 53,7% per Tavecchio, 45,41% per Abodi nella seconda. Al terzo e ultimo atto bastava il 50% per essere eletti e alla fine è arrivata la riconferma di Tavecchio. Commozione e gratitudine alla sua famiglia in un fresco e rapido botta e risposta con la stampa.
"Do atto al mio sfidante della correttezza, e ora dico che con la forza con cui ci si divide bisogna ritrovare la stessa forza per unire. Ringraziamenti? In particolare alla famiglia e a mio fratello che è sofferente."
Le elezioni sono ormai alle spalle e, non appena saranno terminati i festeggiamenti, il presidente si metterà subito a lavoro per continuare a curare il calcio italiano e a renderlo nuovamente un vero e proprio modello esportabile in ogni zona del mondo. Quale sarà, dunque, la sua politica? Serie A con 20 squadre e 2 retrocessioni, in modo da risparmiare 30 milioni utili per B e Lega Pro. Proposta interessante e condivisa da una buona parte di pubblico presente oggi nell'aula, ma l'argomento va analizzato ulteriormente perché, oltre ai vantaggi, ci sono da considerare anche gli svantaggi.
Campionati "minori" più competitivi per "prepararli" alla scalata e non far arrivare le squadre alla A come le vittime di quest'anno? Questo è uno dei punti da affrontare e che, probabilmente verrà affrontato molto presto. Quest'anno abbiamo assistito a una lotta salvezza meno agguerrita rispetto agli anni passati. In molti ricorderanno che nella passata stagione solamente all'ultima giornata siamo riusciti a sancire definitivamente chi retrocesse in Serie B e chi no, ma l'attuale campionato non ha regalato nessuna emozione del genere. Palermo, Crotone e Pescara si sono rivelate squadre non attrezzate e idonee per affrontare questa categoria.
Sia i calabresi che gli abbruzzesi hanno esposto il loro bel calcio nella divisione cadetta, ma se si vuol intraprendere questa strada e ottenere risultati anche nella massima serie italiana, bisogna puntare su qualcosa in più. Discorso simile per il Palermo, una squadra in grande difficoltà già lo scorso anno e che quest'anno si è praticamente condannata da sola a suon di sconfitte e problemi di ogni genere. Con il nuovo disegno elaborato da Tavecchio tutto ciò non dovrebbe accadere più, perchè la Serie B e Lega Pro avranno a disposizione un maggior numero di capitali, per rendere le compagini sempre più competitive e rendendo questo campionato ancor più bello e impronosticabile.
Le due retrocessioni agevolano il campionato ad essere più combattuto e meno scontato a questo punto della stagione? Sicuramente. Tutte le squadre, soprattutto quelle di medio-bassa classifica, dovranno sudarsi la permanenza in Serie A. Discorso intelligente che va a toccare anche un altro aspetto economico, ossia le entrate: spettacolo vuol dire attirare la folla e di conseguenza registrare ulteriori incassi, in modo da riempire gli stadi italiani. Il tutto va a costituire un tesoretto utile per essere investito sul mercato o per ulteriori investimenti societari (impianti, settori giovanili).
C'è di più, perchè Tavecchio vuol rendere l'Italia uno stato moderno, ma per farlo avrà sicuramente bisogno di sostegno. Di seguito ecco il programma.
• Serie A con 20 squadre con 2 retrocessioni (risparmio di 30 milioni da reinvestire in B e Lega Pro).
• serie B a 20 squadre con 2 promozioni e 3 retrocessioni.
• Lega Pro con 40 squadre divise in due gironi
• Apertura alle seconde squadre dei club di A in LegaPro, a patto che non abbiano diritto di voto e che le seconde squadre non siano coinvolte in promozioni/retrocessioni
• Apertura di altri 180 centri federali territoriali nel prossimo quadriennio: saranno impiegati 1200 tecnici con un budget annuale di 10 milioni
• Introdurre il regime di fair play finanziario dalla stagione 2018/2019.