Tutto secondo copione. Carlo Tavecchio è stato eletto per la seconda volta presidente della FIGC. Il numero uno uscente ha battuto lo sfidante Andrea Abodi, ottenendo alla terza votazione il 54% dei voti, contro il 46% scarso del rivale. Dopo le prime due votazioni andate a vuoto, nelle quali il favorito aveva ottenuto il 56.5% prima ed il 53.7% successivamente, la terza turnata è stata quella decisiva, nella quale il 54% dei votanti è stato sufficiente per ottenere il mandato e la nomina anche per il prossimo quadriennio.
Non è bastata, quindi, la rimonta nelle ultime ore ad Andrea Abodi, che ha dovuto scontrarsi contro l'appoggio che Tavecchio ha ricevuto dalla Serie A, oltre che dall'associazione degli allenatori, il cui presidente Renzo Ulivieri ha così motivato il proprio sostegno: "Tavecchio ha raggiunto buoni risultati, eravamo stati duri ma il nostro sostegno è sincero e convinto".
In mattinata, il rieletto Tavecchio aveva così parlato riguardo la sua candidatura, modificando il tiro rispetto a quanto fatto tre anni fa: "In questa occasione le cose non sono diverse. Parlerò poco e non rincorrerò. Nel 2014 c'era un'emergenza, in un mese e mezzo abbiamo organizzato un'assemblea elettiva che avrebbe messo il gioco del calcio al centro. Al termine del mio breve mandato abbiamo una crescita sportiva delle nostre Nazionali, una credibilità a livello internazionale e soprattutto uno sviluppo del calcio giovanile. Abbiamo raggiunto i nostri obiettivi, alcune cose devono essere portate a termine e spero di poter lavorare per altri 4 anni per portare a termine tutto ciò che ci siamo prefissati. Vogliamo proseguire su questa squadre e investire sul settore giovanile e quello tecnico. La nostra scuola di allenatori è una delle migliori, in molti ce la invidiamo e il nostro centro tecnico di Coverciano, che stiamo modernizzando, è il nostro fiore all'occhiello".
Chi invece si era schierato apertamente con lo sfidante è stato il presidente dell'associazione calciatori Damiano Tommasi, che aveva così commentato ad inizio elezione quanto accaduto, senza lesinare accuse nei confronti proprio di Renzo Ulivieri: "Ho avuto grandi insegnamenti, uno arriva dalle catene: si può arrivare ad incatenarsi per questa federazione. E ora invece vedo molte catene legate alle poltrone. Qui ci sono 52 ragazzi, 4 ragazze, venuti a fare il loro dovere: ho chiesto loro di vincere restando uniti nella scelta. Non so chi sarà eletto presidente, il nostro appoggio a Abodi è a un percorso di partecipazione, cosa che non c'è stata negli ultimi anni, vuol dire condivisione, non significa che decidono gli atleti, ma nemmeno il contrario. Oggi è giusto che uscendo di qua ognuno si guardi nello specchio e lo possa fare anche dopo, con una scelta libera".
A margine, i punti cardine del programma Tavecchio.
• Serie A con 20 squadre con 2 retrocessioni (risparmio di 30 milioni da reinvestire in B e Lega Pro);
• Serie B a 20 squadre con 2 promozioni e 3 retrocessioni;
• Lega Pro con 40 squadre divise in due gironi;
• Apertura alle seconde squadre dei club di A in LegaPro, a patto che non abbiano diritto di voto e che le seconde squadre non siano coinvolte in promozioni/retrocessioni;
• Apertura di altri 180 centri federali territoriali nel prossimo quadriennio: saranno impiegati 1200 tecnici con un budget annuale di 10 milioni;
• Introdurre il regime di fair play finanziario dalla stagione 2018/2019.