Dieci partite con il 4-2-3-1, dieci vittorie. La svolta tattica imposta da Massimiliano Allegri ha portato i frutti sperati alla Juventus, che si è riscoperta in una nuova pelle. Tra i beneficiari principali di questo modulo rientra senza ombra di dubbio Juan Cuadrado, fondamentale uomo della fascia destra e decisivo in più di un'occasione, in ultimo contro il Napoli, in Coppa Italia, nel 3-1 finale.

Il colombiano ha sostituito Lichtsteiner all'intervallo, dando una dimensione più offensiva ai suoi e contribuendo - con un rigore procurato - a ribaltare la partita nella ripresa. "Non è stato solo il mio ingresso a cambiare la partita, quanto piuttosto la voglia di fare il risultato", afferma però l'ex, tra le altre, di Fiorentina e Chelsea, in un'intervista rilasciata a Sky Sport. "Era una partita complicata, ma siamo riusciti a ribaltarla con il contributo di tutti, abbiamo disputato una buona gara e forse avremmo meritato anche di più, perché credo che abbiamo giocato meglio".

Una vittoria maturata con la rinuncia ai tre dietro e il passaggio definitivo al 4-2-3-1, o 4-4-2 che dir si voglia, nella seconda parte di gara. Come specificato anche in precedenza, il nuovo assetto è stato come una ventata di aria fresca: "Mi piace, ma la cosa più importante non sono gli schemi, ma la fame, la grinta e la voglia di fare il risultato. Siamo tutti importanti e dobbiamo farci trovare pronti a dare il cento per cento, sia che si giochi dall'inizio che si entri a gara in corso", spiega però Cuadrado. 

Interpellato sulla simpatica esultanza vista sabato sera, Juan ha scherzato: "Mi ha fatto vedere un video e l'abbiamo anche provata dopo un allenamento...".

Per i bianconeri però ora è tempo di pensare al futuro: ci sono Udinese, Milan, Porto e Sampdoria, prima della pausa per le Nazionali. Un tour de force da portare a termine nel migliore dei modi per la Juventus: "Sono tutte partite importantissime, dobbiamo cercare di vincerle tutte e tenere a distanza le inseguitrici. Ora abbiamo l'Udinese che vorrà fare il risultato per migliorare la sua classifica e sarà una partita complicata. Dovremo mettere in campo la loro stessa grinta e determinazione".

Già, quell'Udinese in cui Cuadrado ha militato per un paio d'anni, prima di girovagare in prestito, al Lecce e poi alla Fiorentina, dove è esploso definitivamente e dove è rimasto. Quella in Friuli rimane comunque una parentesi importante nella vita calcistica del colombiano: "Conservo un bel ricordo di quegli anni. È stata la squadra con cui ho fatto il salto dalla Colombia all'Europa. L'adattamento, specie alla parte tattica, non è stato semplice, ho giocato poco e non sono cresciuto in fretta, ma è stata una bella esperienza, da cui ho comunque imparato molto".