Giorgio Squinzi e il Milan, un rapporto speciale e un tifo che dura dalla sua infazia. E' cresciuto ammirando le gesta eroiche di Sacchi e Capello, e oggi coltiva la sua grande passione per il calcio gestendendo l'ambiziosa piazza di Sassuolo, una squadra che da quando è finita nelle sue mani ha sempre ottenuto grandi risultati: dalla promozione in Serie A alla storica qualificazione in Europa League, passando per il progetto "Made in Italy" e agli sgambetti fatti alla sua squadra del cuore negli ultimi anni.

Il suo tanto amato Milan dovrebbe diventare cinese tra qualche giorno. A riguardo è intervenuto Maroni, presidente della Regione Lombardia pronto a consumare pacchetti di fazzoletti dal momento in cui Berlusconi dirà ufficialmente addio ai rossoneri. Squinzi, in vista del match di oggi, ne ha parlato, alla Gazzetta dello sport: "Per i veri milanisti in effetti è un colpo non da poco, seguo e amo questa squadra da tanti anni, con Berlusconi sono arrivate vittorie incredibili. Come potrei dimenticare?"

Squinzi ha sempre appoggiato proprietà italiane, dunque questa nuova gestione potrebbe non convincerlo."Un’impressione da fuori, in generale hanno un modo diverso di lavorare. Molto diverso dal nostro. E finora non mi sembra di vedere un grande impegno, anche tra chi ha comprato l’Inter. Non so, difficile fare previsioni. E’ ancora tutto in evoluzione, di sicuro si può dire che dovremo abituarci a vedere un altro Milan."

Nella sua testa prova ad immaginare come si senta in questo momento Silvio Berlusconi. E' sempre difficile, soprattutto dopo 30 anni, abbandonare il tuo regno che hai acquistato, costruito e reso famoso in tutto il mondo a suon di successi: "Non bene, immagino non sia felice. Tra di noi si cercava di non toccare l’argomento, ma ogni volta si finiva con il parlare della vendita del Milan",

Tralasciando la parentesi Milan, Squinzi parla anche del suo Sassuolo e del difficile anno che ha attraversato. Tra le altre cose spicca anche qualche ruggine riguardante la partita persa a tavolino contro il Pescara.

"Tribolato è poco, per fortuna adesso stiamo tornando alla normalità. Però vorrei dire una cosa. Con i tre punti persi a tavolino saremmo a ­2 rispetto all’anno scorso, con la possibilità di tornare in media. Insomma, non dobbiamo neanche esagerare, il campionato è stato faticoso ma non è da buttare via."

La partita persa contro il Pescara è quella che brucia di più: "Lasciamo perdere, c’è gente che non paga gli stipendi e va avanti tranquillamente. Noi per una posta non certificata... Che assurdità". L'Europa League, esperienza positiva ma gettata per aria: "Stupidi noi a rovinare tutto regalando il pareggio al Rapid Vienna mentre vincevamo 2­-0". E infine, il vero problema di quest'anno, gli infortuni: "Ma sono stati episodi di gioco, casuali, non dovuti a una preparazione insufficiente. La verità è che la squadra ha giocato al limite delle sue possibilità".