Clamoroso al Partenio Lombardi, verrebbe da dire. L'Avellino di Walter Novellino si conferma squadra in ottima salute e, dopo un primo tempo di sofferenza, riesce grazie ai gol di Paghera prima e Verde successivamente, per battere il Verona capolista di Fabio Pecchia. Pesanti, più del previsto, le assenze in attacco di Pazzini e Ganz per l'ex capolista, che cede lo scettro pagando dazio per dieci minuti di gioco alquanto scellerati: l'errore di Pisano compromette il risultato, prima dell'infortunio di Nicolas che spiana la strada agli irpini. Lupi che salgono così in classifica a quota 29, mentre il Verona scala in seconda piazza alle spalle del Frosinone.
Le scelte - Solito 4-4-2 per Novellino, che schiera Verde a sostegno di Ardemagni di punta. Davanti a Radunovic, la coppia centrale è formata da Djimsiti e Jidayi, con Perrotta e Laverone ai lati. Paghera in mediana con Moretti. Risponde Pecchia con Gomez davanti a tutti, in luogo di Pazzini e Ganz, con Luppi e Bessa ai suoi lati. Terzetto di centrocampo composto invece da Zaccagni, Fossati e Romulo.
Il primo tempo - Avvio pimpante e gagliardo della squadra di casa, che non subisce il blasone della capolista e, dopo nemmeno un paio di minuti, sfiora il vantaggio con la conclusione dal limite di Paghera, fuori misura di poco. L'Hellas di Pecchia si limita a qualche sporadica ripartenza, anche se la tecnica di Romulo e compagni crea scompiglio spesso nella retroguardia irpina: al decimo è Bessa a sfiorare il colpo grosso con il destro a giro, leggermente impreciso. L'Avellino non resta a guardare e, dalla parte opposta, sull'asse Ardemagni-Verde, va ancora vicinissimo al gol: il centravanti appoggia al limite per il mancino ex Roma, che sfiora il palo alla sinistra di Nicolas. Dopo il veemente avvio per una decina di minuti le squadre tornano a studiarsi, senza premere eccessivamente sull'acceleratore: è Bessa, come spesso accade, ad accendere la luce per le offensive scaligere; dalla sinistra, il suo cross è perfetto per Gomez, che tuttavia non ne approfitta facendo rimpiangere immediatamente Pazzini.
L'occasione avuta galvanizza gli ospiti ed irretisce leggermente i lupi padroni di casa, che si rintanano nella propria metà campo lasciando sfogare i veronesi. Bessa fa letteralmente ciò che vuole sulla trequarti e, dopo aver creato la superiorità sulla sinistra, scarica per il destro di Luppi, ancora una volta impreciso. Alla mezz'ora Pecchia deve rinunciare all'altro brasiliano del suo undici, Romulo, il quale viene rimpiazzato da Siligardi, per un atteggiamento ancor più offensivo. Il Verona paga, tuttavia, il periodo di adattamento al nuovo schieramento, con gli irpini che ne approfittano per alleviare la pressione e ripresentarsi dalle parti di Nicolas, senza tuttavia impensierirlo più di tanto. Negli ultimi dieci minuti le squadre si accontentano del parziale, con il solo Ardemagni che prova, in acrobazia prima e di testa successivamente, a battere l'estremo difensore scaligero, ma senza fortuna.
La ripresa - L'approccio del Verona sembra essere di quelli migliori, ma il destro di Luppi, un rigore in movimento, viene murato dalla retroguardia irpina. La squadra di Novellino non ci sta e si riversa immediatamente in attacco dove, su cross di Perrotta, Ardemagni è bravo a prendere il tempo a Pisano che lo atterra e concede la massima punizione: Paghera, dal dischetto, è impeccabile. Il vantaggio infonde fiducia all'Avellino, che si chiude perfettamente nella propria trequarti senza disdegnare le ripartenze con la velocità di Verde. Gli scaligeri, di contro, non riescono ad essere pungenti nelle loro trame, spesso lenti e prevedibili da metà campo in su. E' proprio un contropiede, qualche istante dopo, ad essere fatale agli uomini di Pecchia: Lasik va via sulla destra, scarica per il sinistro di Verde che, dopo la solita finta a rientrare, beffa un non perfetto Nicolas.
Il Verona non ci sta e, dopo aver subito anche il secondo schiaffo, prova a scuotersi: il mancino di Siligardi, dall'interno dell'area, è debole e centrale, controllato agevolmente da Radunovic. La squadra di Pecchia alza notevolmente il baricentro della propria azione, ma non riesce mai a rendersi davvero pericolosa: l'ultima scelta del tecnico ex di giornata è Cappelluzzo, che nell'ultimo quarto d'ora prova a suonare la carica per i suoi. Djimsiti e Jidayi guidano la strenue resistenza irpina alle folate ospiti, sempre più insistenti con il passare dei minuti. E' tuttavia la squadra di casa, sempre in contropiede, a trovare sull'asse Verde-Belloni l'occasione del tris; l'assist dell'esterno, per Ardemagni a centro area, è però imprecisa. Zaccagni, dalla distanza, impegna ancora Radunovic, che arringa la folla dopo aver deviato in angolo. Vani, nel finale, i tentativi degli ospiti, che si spengono puntualmente al limite dell'area di rigore. Dopo i tre minuti di recupero il Partenio può finalmente esplodere.