La gara di domenica sera tra Cagliari e Juventus, di scena al Sant'Elia, sarà speciale per alcuni dei protagonisti. Il tecnico Massimiliano Allegri è uno di essi, poiché il suo passato è molto legato al capoluogo della Sardegna: in rossoblù il livornese ha trascorso due anni da calciatore, tra il 1993 e il 1995, e due da allenatore, tra il 2008 e il 2010. Tuttavia non è l'unico ex della partita.
Tra le fila degli isolani ci sono tre giocatori che in passato hanno vestito la maglia bianconera e sono Marco Borriello, Mauricio Isla e Simone Padoin. Tre calciatori con esperienze comuni: compagni di squadra nell'attuale esperienza al Cagliari e compagni di squadra (almeno due su tre) sotto la Mole. Esperienze comuni (ma non troppo): alcuni hanno trionfato alla corte della Signora, altri non hanno mai conquistato la piazza. Tra quelli che non hanno vissuto un bel periodo bianconero deve essere menzionato sicuramente Borriello. Il bomber napoletano, preso in prestito nel gennaio 2012, trascorse solamente sei mesi alla Juventus. Il centravanti riuscì a segnare solamente due gol in tredici presenze: di queste reti, la prima venne realizzata nella gara di campionato contro il Cesena del 25 aprile. La breve esperienza in Piemonte valse comunque la vittoria del campionato al termine della stagione, ma l'estate successiva Borriello ritornò alla Roma. Anche per Isla i colori bianconeri rimandano ad un brutto ricordo poiché il cileno non è riuscito ad entrare nelle scelte della guida tecnica in due stagioni da calciatore juventino. Mauricio arrivò nell'estate del 2012 dall'Udinese insieme a Kwadwo Asamoah, in un'operazione che è costata alla dirigenza juventina circa nove milioni di euro. Nei successivi due anni, il centrocampista sudamericano è riuscito a giocare soltanto diciannove partite tra campionato e coppe: nonostante ciò sono arrivati dei trionfi come due scudetti e due Supercoppe italiane.
Padoin, dal canto suo, è l'unico ex ad essere benvoluto dall'ambiente juventino. Nonostante sia sempre stato una seconda linea, il centrocampista friulano è stato comunque uno dei gregari dei recenti successi della Vecchia Signora. Anche Simone, come Borriello, arrivò in bianconero nel gennaio 2012 dopo cinque stagioni all'Atalanta. Fu il definitivo salto di qualità per un ragazzo che ha fatto tanta gavetta durante la sua carriera calcistica. Esordì ufficialmente con la nuova maglia l'8 febbraio, in occasione della semifinale d'andata di Coppa Italia contro il Milan. Quel match mostrò già il discreto talento del giocatore, il quale costruì l'azione che porterà al vantaggio bianconero segnato da Martin Caceres. Il mese successivo, Padoin mise la sua firma nel famoso 5-0 sul campo della Fiorentina. La vittoria finale dello scudetto incoronò una stupenda stagione, la prima al cospetto di un grande club. La stagione successiva segnò anche il debutto del Pado in Champions League, durante la trasferta vittoriosa di Glasgow contro il Celtic. Il 6 giugno 2015, a due anni di distanza dall'esordio, Simone giocò la sua prima finale della massima competizione europea, di fronte al Barcellona del trio Messi-Suarez-Neymar. Queste sono solo alcune tappe di una splendida esperienza, ricca anche di trionfi: cinque scudetti, due coppe Italia e tre supercoppe nazionali. In quattro stagioni e mezza, Padoin ha collezionato 84 presenze e segnato 3 gol. Tra le segnature del calciatore friulano bisogna ricordare quella rifilata proprio all'Atalanta, sua ex squadra, nella gara di campionato del 5 maggio 2014: la Juventus aveva già matematicamente in tasca il terzo scudetto dell'era Conte e si apprestava a battere il record di punti in Serie A. La rete, che decretò la vittoria dei bianconeri, valse anche il nuovo record per Madama che concluse il campionato a quota 102 punti.