Terza sconfitta consecutiva in campionato e momento difficile che viene amplificato. Il Milan di Vincenzo Montella perde a San Siro contro la Sampdoria di Marco Giampaolo e deve ancora rallentare il suo percorso in classifica. Adesso anche l'obiettivo del piazzamento in Europa potrebbe allontanarsi, ma quello che preoccupa di più in questo momento è la mancanza di risultati per i rossoneri.

Montella, però, è convinto che questa squadra possa ambire all'Europa, come racconta a Sky Sport nel post partita di San Siro: "La squadra è cresciuta molto rispetto all'andata, non è depressa. Sta portando avanti un processo di crescita. La squadra non si deve deprimere, per andare in Europa dobbiamo crederci fortemente, io ci credo. Ci siamo anche noi, dobbiamo concentrarci sul nostro cammino, mancano 14 partite, il tempo a disposizione c'è." Certo il momento non è dei migliori, ma Montella vede positivo: "La squadra è cresciuta molto rispetto all'andata, non è depressa. Sta portando avanti un processo di crescita. Devo analizzare le partite con logica, anche la squadra oggi ha fatto una buona partita, non fortunata, dovevamo far meglio negli ultimi 30 metri come scelte."

Zapata e Quagliarella, ansa.it
Zapata e Quagliarella, ansa.it

Ai microfoni di Premium Sport, invece, Montella analizza più a fondo la gara del Milan: "Il calcio è questo, c’è molto rammarico per tutto quello che abbiamo creato. Sotto il piano dell’impegno e dei principi di gioco c’è poco da rimproverare ai ragazzi, ma è ovvio che bisogna migliorare nella finalizzazione e anche nella scelta dell’ultimo passaggio. È un risultato che ci penalizza, ma dobbiamo continuare a credere nelle nostre convinzioni e nei nostri principi di gioco. La Sampdoria è una buona squadra, ma non aveva creato praticamente nulla fino al momento del gol: è un errore che può starci, ma noi eravamo posizionati in maniera giusta." Chiosa finale sul malumore di Bacca al momento della sostituzione: "Io non l’ho notato, ma se i giocatori sostituiti hanno qualche mugugno magari è anche con se stessi, non per forza con l’allenatore che li ha tolti. Bisognerebbe chiedere a Carlos con chi ce l’avesse."