L'estro offensivo della Juventus, contro l'equilibrio tattico dell'Inter. Arrigo Sacchi, nella sua analisi in esclusiva per la Gazzetta dello Sport, etichetta così Juventus-Inter, sfida tesissima e storicamente ricca di fascino. In questo momento della stagione, bianconeri e nerazzurri si confermano tra le squadre più in forma, tendenza che ha portato i ragazzi di Allegri a dominare, ancora, elevando quelli di Pioli a scheggia impazzita, lanciata verso un posto in Champions League impensabile sotto la gestione De Boer.

Nel suo consueto punto tattico, Sacchi ricorda il mutamento che ha contraddistinto la Signora, passata nel giro di qualche mese dal 3-5-2 al 4-4-2, nelle sue varianti del 4-3-1-2 e del 4-2-3-1. "La Juventus vista con la Lazio, con il Milan e con il Sassuolo non solo è diversa nei giocatori e nel sistema di gioco - sottolinea l'ex allenatore del Milan dei sogni - ma soprattutto nella mentalità e generosità mostrate". Secondo Sacchi, infatti, con i neroverdi la Juventus ma vinto ma anche convinto, avvicinandosi alle big d'Europa e proponendo un gioco "spettacolare e divertente".

Parole al miele, poi, per l'Inter, cresciuta sotto la gestione Pioli e di nuovo vicina agli standard degli anni migliori. "I valori tecnici individuali - ricorda Sacchi, parlando dell'Inter - sono alti, così come gli investimenti attuati dal club. Stefano sta compiendo un ottimo lavoro in situazioni non facili, l'inserimento di Joao Mario come mezzapunta e del giovane e bravo Gagliardini: il progetto, unitamente alla crescita dei vari Perisic, Candreva e Brozovic, sta dando frutti importanti".

Da come si evince, dunque, Juventus-Inter si prospetta come una sfida ricca di fascino e di emozioni, come succedeva quando le due formazioni si contendevano lo scudetto. Secondo Sacchi, però, ad essere favoriti sono ancora i bianconeri, più ordinati tatticamente, rocciosi in difesa e micidiali in attacco. A differenza dei padroni di casa, infatti, i ragazzi di Pioli sono spesso traballanti in difesa, tendenza che potrebbe essere massimamente punita se evidenziata anche nei novanta minuti allo Juventus Stadium, prevedibilmente infuocati dal primo all'ultimo.