La Juventus continua a vincere, anche a Reggio Emilia contro il Sassuolo. Il 2-0 firmato Higuain-Khedira è, visto il contemporaneo trionfo della Samp sulla Roma, un altro allungo sulle pretendenti al titolo: adesso è +4, e la Signora deve ancora recuperare una partita. Non male.

E dopo la gara, ai microfoni Sky Sport, si è presentato Gianluigi Buffon, capitano della squadra, anche oggi protagonista con una parata importante, il giorno dopo il suo 39esimo compleanno. Le sue dichiarazioni sono colme di soddisfazione e guardano a quello che significa questo successo: "Ho accumulato un'esperienza tale che insegno. Aldilà dell'età credo sia molto importante riuscire ancora in certi momenti della stagione ad aiutare i singoli e la squadra e farlo anche fra noi. Oggi lo abbiamo fatto ed è importante anche perchè giocavamo in concomitanza con la Roma e diamo l'immagine di una squadra superiore, visto che hanno perso ".

E i problemi per l'Europa sussistono? Il capitano è diretto nell'inviare un messaggio alla squadra e ai tifosi, per quello che deve essere questa squadra. Con uno sguardo agli errori fatti e alle ottime reazioni ottenute: "Se la Juve ha dei problemi dipendono solo da noi. Ci sono tante grandi squadre in Europa. Quando pensiamo che il più sia fatto, lì paghi dazio. Lo sport è una metafora chiara della vita: quando sbagli paghi. Ogni tanto qualche sconfitta è buona, è salutare. Ha fatto bene a noi e ai ragazzi e siamo bravi perchè reagiamo immediatamente ".

E la prossima settimana derby d'Italia contro l'Inter, che ha vinto le ultime 7 gare in Serie A. Il capitano ne ha giocate tante di queste sfide, ma ogni volta è sempre diverso. Come si affronta una gara così? "In questo momento l'Inter sta meglio del Real Madrid e del Barcellona. Abbiamo un rispetto grandissimo nei loro confronti e all'andata abbiamo provato il loro grandissimo potenziale. Ci servirà da monito per non commettere errori di sufficienza domenica e sarà una partita delicata che non possiamo toppare".

Subito dopo è arrivato Massimiliano Allegri, l'allenatore della Juventus, a commentare la gara ai microfoni Sky Sport. La svolta tattica segnata dal 4-2-3-1 diventa il tema principale delle prime dichiarazioni dell'allenatore di origine livornese: "E' che è un sistema di gioco diverso, che si adatta alle caratteristiche che ci fanno attaccare in un modo e difendere in un altro. Non è detto che il sistema di fino a tre partite fa sia da buttare. Il campionato è lungo e quando dovranno riposare questi dovrà giocare qualcun'altro, è una questione di caratteristiche".

Impossibile non parlare di Mario Mandzukic, che se prima era già uomo di sacrificio, sulla sinistra sembra aver trovato una quadratura diversa nella sua carriera, che può aiutare tutti i compagni. Il mister lo elogia e ne esalta, quasi sorprendentemente, anche le qualità tecniche: "Mandzukic sta facendo bene, mi dispiace perchè oggi meritava il gol. Poi ha anche tecnica, oltre che quantità. Molti lo considerano solo di forza, ma ne ho visti pochi di croati che non sanno giocare a calcio. Aldilà del motore, si sacrifica ma ha anche buone doti col pallone. Oltretutto Mario deve essere un esempio per i più giovani, che quando lo vedono fare quelle cose devono imparare".

Sembra impossibile migliorare una squadra così ben costruita. La domanda è se ci sia davvero qualcosa su cui lavorare, e l'allenatore non può che parlare dall'alto della sua intelligenza tattica di quelle poche, pochissime cose errate che si sono viste oggi. Menzione d'onore per Pjanic: "C'è stato un momento in cui abbiamo sbagliato diverse palle facili nel primo tempo, sulla riconquista giocavamo la palla un metro e loro ci hanno messo in difficoltà. Sono cose che non si devono fare. Abbiamo le possibilità per migliorare e non regalare palle gratuite. Pjanic non dovrebbe sbagliare niente durante una partita, ma sbaglia perchè durante i 90' gli partono dei momenti in cui deve dare la palla a un metro".

Questo modulo è proponibile in Champions League, è assodato. Ma è stato pensato più per l'Europa o per il campionato? La risposta è scontata: essendo il sistema pensato per migliorare il rendimento dei calciatori, è universale... e ha migliorato, principalmente, la fase difensiva: "Per l'Europa ma anche per il campionato. Attraverso il campionato ti alleni per la Champions. La Roma migliorerà, il Napoli lo stesso; noi dobbiamo migliorare il gioco. Con i centrocampisti che ho mettendo un po' più di gamba in avanti acquisiamo velocità e contropiede. Poi con questa disponibilità difendiamo anche bene. La cosa bella è che in tre partite abbiamo concesso tre tiri; oggi uno e mezzo, col Milan abbiamo subito gol su una svirgolata di Khedira. Quando non subisci gol hai più sicurezza anche in avanti; bisogna fare i complimenti a tutti, anche quelli che stanno in panchina, che poi devono farsi trovare pronti ".

La necessità del cambio è uno degli ultimi argomenti affrontati. Da grande innovatore e scopritore, Allegri ha sentito la necessità di effettuare un upgrade della squadra anche perché "la novità porta sempre entusiasmo". E ancora: "Eravamo diventati troppo conservatori: le stagioni non le porti avanti così. Oltre alla fase offensiva, la gestione della fase difensiva è anche migliorata, a me non piace essere conservatore. Lo sanno anche i ragazzi, che sono tutti intelligenti".

Ultime battute: la prima, una domanda sull'esperto di mercato presente in studio che parla del futuro dell'allenatore, per sapere se sarà sempre a tinte bianconere o magari in Premier League. E poi il campionato che sembra chiuso, magari ancora di più se arriverà una vittoria interna nel prossimo incontro contro l'Inter: "Sto bene alla Juve, intanto dobbiamo raggiungere gli obiettivi. Poi se c'è disponibilità dalla società vedremo, dopo tre anni non è detto che si voglia cambiare. Ma per adesso devo pensare. Il campionato non è chiuso. Adesso abbiamo una settimana per preparare la partita con l'Inter, che è una squadra destinata ad entrare nella lotta Scudetto o almeno ha le potenzialità per farlo, sarà una bella partita e ci sarà una rivincita".