Spreca la Fiorentina, ringrazia il Genoa. Alla squadra di Paulo Sousa non bastano due gol di vantaggio, ed il 3-2 a mezz'ora dalla fine, per portare a casa i tre punti dalla sfida casalinga contro un Grifone che si conferma arcigno e roccioso, così come Juric aveva chiesto in conferenza, nonostante le tante difficoltà. Sono i nuovi innesti, Taarabt su tutti, a trascinare i liguri al pareggio nella ripresa, quando i gigliati sembravano aver archiviato la pratica con i gol di Ilicic e Chiesa. Simeone impatta in zona Cesarini, rallentando la rincorsa dei viola alla zona Europa. Tantissime, troppe, le occasioni mancate dalla squadra di Sousa dopo essere tornata in vantaggio, che costano carissime ai toscani.
Il portoghese sceglie Ilicic e Borja Valero alle spalle di Kalinic, con Bernardeschi che rifiata in panchina: Chiesa e Olivera sono gli esterni di centrocampo, mentre in difesa al posto di Gonzalo c'è De Maio con Sanchez e Astori. Risponde Juric con Hiljemark alle spalle di Pinilla e Simeone, mentre Cofie ed Izzo sono i centrocampisti centrali. Davanti a Lamanna, Munoz, Burdisso e Orban.
Inizio di gara tutto di marca viola, che giostra bene le sue offensive alternando prima le soluzioni centrali con Ilicic e Borja Valero, poi quelle sulle corsie laterali dove Chiesa è scatenato. Inoperoso, tuttavia, Lamanna, che nel primo quarto d'ora non è chiamato ad interventi se non sbrogliare l'ordinaria amministrazione. Il Genoa si vede raramente in attacco, quasi sempre sfruttando la velocità e l'attacco alla profondità di Simeone, guardato a vista da un buon Astori. E' la Fiorentina, però, a mantenere il pallino del gioco, con Ilicic abile ad allargarsi e dare manforte a Chiesa sulla destra: è proprio dal mancino sloveno che nasce il vantaggio; il cross dell'ex Palermo è velenoso e, dopo il mancato intervento di Kalinic, si insacca alle spalle di Lamanna sul secondo palo.
Il Genoa stenta a trovare geometrie utili per mettere in difficoltà la retroguardia gigliata, che controlla senza particolari patemi le folate in transizione del Grifone. Chiesa prova ad archiviare la pratica immediatamente, ma centra la traversa da posizione defilata. Dopo la mezz'ora la squadra di Sousa non affonda il colpo e si limita a gestire il vantaggio. Juric inserisce Taarabt per Cofie, ma il cambio non fornisce gli effetti sperati: da calcio da fermo Lazovic prova ad imbeccare Izzo e Burdisso, che non c'arrivano. E' ancora la squadra di casa, prima dell'intervallo, a rendersi pericolosa: Kalinic si guadagna una punizione dal limite, che Lamanna disinnesca in due tempi.
In avvio di ripresa ci si attenderebbe la reazione degli ospiti, che tuttavia non arriva, anzi. La Fiorentina ne approfitta e prova ad archiviare la pratica nei primi dieci minuti di gara: Chiesa sfrutta al limite il lavoro di Kalinic in appoggio e, dopo il controllo, beffa Lamanna con un destro secco sul primo palo. La viola stavolta non si accontenta ed insiste, sfiorando il tris in due occasioni nel giro di sessanta secondi: prima Ilicic costringe il portiere genoano a chiudere in angolo, poi è Borja Valero a calciare sull'estremo difensore in uscita da buona posizione. Stavolta la reazione del Genoa c'è: Taarabt va via sulla sinistra, apre le maglie difensive della viola, e scarica centralmente per Simeone, che beffa Sportiello e accorcia le distanze. La Fiorentina sbanda tremendamente, i liguri sentono l'odore del sangue e impattano cinque minuti dopo: Simeone ricambia il favore servendo Taarabt sul secondo palo, l'ex milanista piazza col piatto destro, sul quale interviene Hiljemark che bagna l'esordio con il gol del 2-2.
Sousa sceglie Bernardeschi per dare una scossa alla sua squadra ed il cambio paga immediatamente i dividendi: il talento di Carrara va via sulla sinistra a Izzo, scarica a rimorchio per Kalinic che, dopo il controllo si porta la sfera sul sinistro e con un diagonale preciso supera ancora una volta Lamanna per il clamoroso 3-2. Saltano marcature e distanze, con il Genoa che rischia di capitolare dopo nemmeno due giri d'orologio: Kalinic per Chiesa in profondità, ma dopo la veronica il destro del figlio d'arte è poco preciso. La squadra di Juric non si arrende ed il tecnico portoghese corre ai ripari inserendo Cristoforo per un ottimo Ilicic. Gli ospiti si sbilanciano in avanti, lasciando praterie alla viola in contropiede: prima Bernardeschi, poi Kalinic e Borja Valero non trovano il guizzo giusto per rimettere due lunghezze di distacco tra le squadre e chiudere la contesa, lasciando gli ultimi dieci minuti di speranza al Grifone.
Il Genoa ci crede e, ancora grazie a Taarabt, si conquista la punizione dalla destra dalla quale nasce il fallo di mani di Bernardeschi - espulso - che provoca il rigore del definitivo 3-3: il destro di Simeone non trema, con Sportiello che intuisce ma non riesce a deviare. La Fiorentina si riversa in attacco nei minuti di recupero, ma la squadra di Sousa non riesce ad andare oltre ad un destro dal limite alto di Vecino prima del triplice fischio finale.