Ormai al sicuro - salvo cataclismi, nel caso del Bologna - dal rischio retrocessione, troppo attardate - verosimilmente, nel caso del Torino - per ambìre a un piazzamento di prestigio: di fronte a questo scenario rossoblù e granata si accingono a scontrarsi sul prato del Dall'Ara. Una sfida che vede affrontarsi due squadre che potrebbero apparentemente sembrare ormai prive di veri e propri obiettivi. La pochezza quasi imbarazzante delle ultime tre formazioni in graduatoria permette ai felsinei di guardarsi indietro con relativa tranquillità - ben 13 i punti di margine sul terz'ultimo posto - mentre i limiti di continuità e di tenuta mentale evidenziati dai granata nelle ultime gare sembrano allontanare i ragazzi di Mihajlovic dall'obiettivo Europa, ormai poco più di una chimera. Ecco che l'incrocio del Dall'Ara, che scatterà oggi pomeriggio alle 15, potrebbe finire per essere povero di spunti.
Potrebbe, ma non lo sarà: Bologna-Torino, nonostante un significato forse marginale ai fini della mera classifica, sarà comunque una sfida ricca di spunti interessanti. Innanzitutto, si affrontano due formazioni dalle filosofie simili, guidati da allenatori, Donadoni e Mihajlovic, che cercano di farsi profeti - con fortune alterne - di un calcio propositivo. Motivazione che, da sola, lascia presagire un match frizzante e divertente. I rossoblù, poi, sono alle prese con il "caso" Mattia Destro, a secco ormai da due mesi: l'ultimo gol dell'ex Roma risale al 20 novembre, vittoria 3-1 contro il Palermo. Grattacapi in avanti anche per Mihajlovic: squalificato Belotti, il tecnico serbo ha rinunciato anche a Maxi Lopez, riserva designata del Gallo, ma non convocato e nuovamente attaccato in conferenza a causa della sua scadente forma fisica. Di fatto, i granata si presentano quindi al Dall'Ara senza centravanti di ruolo, con l'obiettivo di smentire quella "Belotti-dipendenza" parsa chiara a molti: nelle uniche due gare giocate senza il proprio numero 9 titolare, il Torino ha segnato un solo gol, per giunta su calcio piazzato. Sul fronte opposto, pronto al rientro Simone Verdi, che ha smaltito i postumi dell'intervento alla caviglia ed è desideroso di riprendere il filo interrotto dopo l'infortunio e dopo un ottimo avvio di stagione, e - perchè no - di meritarsi le attenzioni di Ventura.
Tra i rossoblù, Mirante sarà il titolare tra i pali, mentre il quartetto difensivo sarà composto da Krafth, Oikonomou, Maietta e Masina. In mediana Dzemaili e Nagy certi di una maglia da titolari, mentre per il restante posto ballottaggio Viviani-Pulgar. Diverse incertezze per quanto riguarda il tridente offensivo, dove Destro è l'unico sicuro di partire dal 1'. Krejci, Rizzo, Mounier e Di Francesco si giocano le due maglie disponibili sulle corsie esterne. Nel Torino Mihajlovic dovrebbe operare un solo cambio rispetto alla formazione scesa in campo all'inizio del beffardo 2-2 contro il Milan: cambio obbligato, considerata la squalifica di Belotti. In porta ci sarà quindi Hart, protetto da Zappacosta, Rossettini, Moretti e Barreca. Valdifiori agirà davanti alla difesa, affiancato da Benassi e Obi, con Baselli che mantiene qualche speranza di superare il nigeriano nella corsa ad una maglia da titolare. In avanti si va verso il tridente "leggero" Ljajic-Iturbe-Iago Falque, anche se Boyè non è assolutamente un'alternativa da escludere.
Fischio d'inizio alle ore 15, dirigerà il signor Ghersini. All'andata finì 5-1 per il Torino: la sete di vendetta dei felsinei aggiungerà sale ad una sfida, come abbiamo visto, già ricca di spunti interessanti, a dispetto di quanto detto dalla classifica.