Allo Stadium, la Juventus trova una grande Atalanta e supera con successo gli ottavi di finale di Coppa Italia. Il club lombardo, guidato da Gian Piero Gasperini, conferma lo splendido stato di forma del momento con un'altra bella prestazione. Dopo un primo tempo che sembrava volgere a favore dei cinque volte campioni d'Italia, i nerazzurri riaprono la gara per due volte nella ripresa. Giusta la scelta del Gasp di far entrare Konko e Latte Lath, artefici della reazione atalantina.
Le scelte di formazione
Il 4-3-1-2 della Juve vede di nuovo la presenza di Neto a difendere i pali; difesa composta dalla coppia centrale Barzagli-Rugani e Lichtsteiner ed Asamoah a ricoprire il gioco sulle fasce. Il nuovo acquisto Tomas Rincon fa il suo esordio in maglia bianconera andando a formare la linea di centrocampo con Hernanes e Marchisio; Pjanic schierato, come di consueto, alle spalle delle punte Dybala e Mandzukic.
Gasperini si presenta allo Stadium col suo tipico 3-4-3 variato dalla presenza di Kurtic sulla trequarti a sostegno della coppia d'attacco Petagna-D'Alessandro. A completare il reparto arretrato ci sono Berisha in porta e il trio dei difensori Masiello, Toloi e Caldara. Nella metà campo vengono schierati Conti, Grassi, Spinazzola e Freuler.
La cronaca
Primo tempo
Nei primi minuti di gioco gli ospiti cercano subito di spaventare gli avversari. Ci prova subito Grassi con un tiro dalla parte destra dell'area piccola che non crea grossi pericoli per Neto. L'avanzata atalantina continua con un altro paio di occasioni al 10'. Protagonista Remo Freuler, il quale dà due spunti interessanti ai compagni: la prima volta serve Spinazzola sulla sinistra che fa partire un destro che chiama in causa il portiere della Juventus; nel successivo calcio d'angolo l'incornata di Petagna manda alto il pallone. Dopo sei minuti arriva la risposta dei campioni d'Italia, i quali fino al quarto d'ora di gioco sono stati costretti a rincorrere. Lichtsteiner corre sulla destra, crossa il pallone in mezzo e Mandzukic si fionda in area tirando di sinistro: solo il palo nega il gol al bomber croato, pericolo scampato per Berisha. Il portiere della Nazionale albanese non può nulla al 22' quando proprio Mandzukic fa la sponda e Dybala fa partire un sinistro dal limite che trova l'angolino basso destro.
Il gol della Joya apre la partita e spegne un po' l'entusiasmo dei giocatori della Dea, che da questo momento non creano più grandi palle gol. La Juventus comincia a dettare il gioco e detenere il possesso della palla e al 34' trova anche il secondo gol con Mandzukic. Dybala restituisce il favore al compagno di reparto servendolo con un taglio nell'area piccola nel quale l'ex attaccante del Bayern si trova tutto solo davanti a Berisha. Il diagonale di Mario si va a posizionare nell'angolino basso vicino al secondo palo. La prima frazione del match termina con l'intensa manovra bianconera e Mandzukic che va vicino alla doppietta personale con un tiro ravvicinato che non trova la porta; bravo Lichtsteiner a trovare il numero 17 con un bel lancio dalla destra.
Secondo tempo
Nei secondi 45 minuti, Gasperini cambia l'assetto tattico della sua squadra. Toglie due centrocampisti, Kurtic e Grassi, e fa entrare Abdoulay Konko (45') ed Emmanuel Latte Lath (60'). I nuovi entrati vanno a rafforzare sia la difesa che l'attacco, con l'ex laziale che va a ricoprire la posizione di terzino mentre il diciassettenne ivoriano è un terzo attaccante. Ciò porta l'Atalanta al 4-3-3 che comporta una maggiore intensità in fase di costruzione, con il gioco aperto anche sugli esterni, e più freschezza davanti. Il tecnico dei padroni di casa Allegri sostituisce Marchisio con Sturaro (45').
Arriva, finalmente, anche il momento del ritorno in campo di Marko Pjaca che al 62' rileva Dybala. I giocatori in maglia nerazzurra si ripresentano con pericolosità davanti alla difesa avversaria, forti del nuovo schema di gioco e dell'entusiastica voglia del proprio allenatore di riprendere in mano la partita. La Juve, però, non vuole trascorrere il resto della gara da spettatrice e cerca di chiudere il match. Ci va molto vicino Rincon al 65': il venezuelano cerca lo spazio ed effettua un gran tiro da fuori area che tocca la traversa, frutto di una deviazione di Berisha che l'arbitro Giacomelli non vede. L'Atalanta continua a crederci e riapre i giochi al 72': il nuovo entrato Konko sfrutta alla grande una palla vagante proveniente da Petagna e di controbalzo sorprende Neto. I bergamaschi, però, mostrano un'eccessiva cattiveria agonistica e ad un quarto d'ora dal triplice fischio concedono un rigore agli avversari: D'Alessandro atterra Lichtsteiner in area di rigore e Pjanic trasforma dagli undici metri. Con il 3-1 siglato dal centrocampista bosniaco sembra che l'incontro non abbia altro da offrire, ma invece non è così. Gli uomini di Gasperini non vogliono lasciare nulla al caso e provano ad agguantare i detentori della Coppa Italia riaprendo di nuovo la partita con Latte (81'). Caldara apre lo scambio con Conti che riesce ad entrare nell'area piemontese; quest'ultimo mette in mezzo la sfera e trova lo splendido diagonale del numero 99 che porta la Dea sul 3-2. Gasperini crede nel pareggio e decide anche di giocare il suo "asso nella manica" quando, sessanta secondi dopo il secondo gol dei suoi, fa entrare Gomez. Allegri decide di chiudere la partita sulla difensiva, facendo entrare Bonucci al posto di Pjanic. Mossa azzeccata da parte del tecnico toscano, poiché la difesa della Signora riesce a contenere le ultime avvisaglie dell'incursione bergamasca e a portare a casa il risultato.