Il Milan vince sul campo e continua la propria rincorsa all'Europa, mentre sul fronte societario SES continua a muoversi per chiudere l'affare con Fininvest per la maggioranza del Milan entro i termini stabiliti al momento del versamento della seconda caparra. Milioni che hanno provocato tante polemiche, ma che alla fine sembrano essere del tutto puliti, pronti ad aumentare la caparra versata dai cinesi fino a 200 milioni di euro.
Adesso il nuovo limite è quello del 3 Marzo e da quanto filtra Yonghong Li e soci hanno intenzione di chiudere al più presto possibile, versando sui conti Fininvest i restanti 320 milioni necessari. In questo senso il piano principale della cordata rimane sempre quello di attendere le ormai note autorizzazioni da parte del governo di Pechino per l'esportazione di capitali cinesi all'estero. Le nuove norme statale cinesi, però, da questo punto di vista non aiutano molto SES. L'idea che sembra prendere sempre più corpo, almeno secondo fonti vicine alla trattativa, è quella di darsi un limite temporale entro cui attendere questi via libera. Si parla di inizio Febbraio e per la precisione della data del 5. Se in quel momento la situazione non si dovesse ancora essersi sbloccata, ecco che Sino Europe prenderebbe in considerazione il piano B, già concordato con Fininvest al momento del versamento dei secondi 100 milioni.
Una mossa che quindi non preoccuperebbe la controllante rossonera, ulteriormente rassicurata dalla creazione nei giorni scorsi della Rossoneri Sport Luxembourg, con sede in Lussmeburgo, controllata da SES e che sarà, a closing avvenuto, la detentrice a livello legale del 99,93% delle azioni rossonere. Un passaggio importante quello della creazione di questa società perchè permette a Sino Europe di avere un ponte concreto e reale in Europa per far transitare i milioni da far poi arrivare sui conti Fininvest. Si diceva del piano B che prevede un maxi prestito, garantito da una fidejussione, da parte di una banca cinese con conti in Europa e liquidità sufficiente a coprire la cifra di 320 milioni, oppure da un istituto bancario europeo. Si parla anche di una terza via possibile che però al momento è nota solo ai diretti interessati, tutti al lavoro per la definizione il prima possibile di un affare diventato ormai una sorta di storia infinita.