Paolo Rossi torna a giocare in attacco, elegante e implacabile, come nel Mondiale del 1982 con un'intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport. Pablito, a sessant'anni compiuti, è un grande osservatore e opinionista di calcio nazionale e internazionale con la passione, mai svanita, che lo ha sempre contraddistinto. In Serie A, gli attaccanti sembrano aver risvegliato la loro natura di bomber e ben cinque sono già in doppia cifra. Rossi vede in questo modo il boom che ha colpito il campionato: "Il goal è la sintesi perfetta del lavoro e della compattezza. Il calcio cambia ma l'attaccante ha un'importanza inestimabile".
Un trittico di giocatori che sta volando in cima alla classifica dei marcatori è quello formato da Icardi (14), Belotti e Dzeko (13). Su di loro, l'ex pallone d'oro si esprime così: "L'argentino ha qualcosa in più, la concretezza e il killer instinct che lo portano a segnare anche con mezza palla goal. Per ciò che concerne Belotti è l'attaccante azzurro più forte, è il prototipo di centravanti italiano che ho in mente: forza fisica mista a tecnica. E' esploso al momento giusto, mi ricorda un pò Suarez". Chiusura con Dzeko, rinato dopo un primo anno disastroso: "Mi ha stupito in positivo, è riuscito a riprendersi con prestazioni di alto livello. Sta dimostrando, con i fatti, di appartenere alla fascia alta del ruolo".
Proprio il bosniaco è il maggior indiziato per la corona di capocannoniere, secondo Pablito: "Ha più possibilità degli altri perchè più continuo e più assistito da parte dei compagni giallorossi. Attenzione, però, ad Higuain: trovasse la quadratura del cerchio potrebbe avvicinare i numeri dello scorso anno". Impossibile non parlare del bomber argentino, trasferitosi alla Juventus in estate e autore del record di marcature della storia della Serie A: "Secondo me è l'attaccante perfetto, tra i primi 5-6 al mondo con Messi, Ronaldo, Lewandowski, Suarez e Diego Costa". Perso Higuain, il Napoli ha trovato in Mertens (complice l'infortunio di Milik) il goleador inaspettato: "E' quello che mi piace di più assieme al Pipita. Ha aggiunto qualità realizzative a quelle tecniche risultando efficace sotto porta. Potrebbe continuare fino a fine stagione in quel ruolo".
Oltre lo specifico ruolo, Rossi analizza il campionato più in generale dando i propri giudizi sul proseguio della stagione: "La sorpresa è sicuramente il Milan, nessuno se l'aspettava: può arrivare in Europa. Tifo per Lapadula, adoro i giocatori che lottano pe conquistare un qualcosa". Sulla l'altra sponda, quella nerazzurra dell'Inter, interviene così: "Con l'avvento di Pioli sembra una squadra rigenerata: nuovi scenari sembrano aprirsi in questo modo". Mentre su Roma e Napoli regala speranze nella corsa scudetto: "Dico che tutto è ancora aperto, il vantaggio bianconero non è incolmabile".
La Juve pesca il Porto in Champions, la strada sembra in discesa e Pablito la vede così: "Sicuramente più fortunata del Napoli che ha preso il Real, può arrivare in semifinale ma deve migliorare su alcuni punti. Per me, il Barcellona resta la squadra favorita". Quest'anno potrebbe arrivare il sesto scudetto leggendario della Juventus, più forte di quella di Rossi? L'ex attaccante bianconero risponde così: "Difficile fare un confronto ma scelgo la mia, quella con Boniek e Platini, per valori affettivi e perchè più completa".
Chiosa finale sul calcio estero, sull'eterna sfida tra Messi e Ronaldo in primis: "Sul confronto tra i due giocatori scelgo l'argentino: ha più fantasia. CR7 è un grandissimo professionista. Non mi aspettavo, invece, che Conte potesse risollevare i Blues in così poco tempo. Sono contento per lui, sta frantumanto ogni record così come fatto in nazionale". Proprio sulla nazionale, ora c'è Ventura seduto in panchina: "E' una bella squadra, abbiamo possibilità di fare una grande figura al prossimo Mondiale". Infine, l'oscar del 2016 assegnato a Claudio Ranieri: "Ha fatto qualcosa di epico, far vincere il Leicester elevando la qualità del made in Italy. Sono contento per lui".