Si potrebbe anzitempo sentenziare - ma solo il tempo rivelerà la verità - che Tomas Rincon non è l'uomo che la Juventus meriterebbe a centrocampo, ma innegabilmente rappresenta colui di cui ha bisogno. La notizia rivelata da Gianluca Di Marzio nella giornata di ieri, ovvero un contatto positivo tra la società di corso Galileo Ferraris e il Genoa, proprietario del cartellino del venezuelano, ha scatenato reazioni diametralmente opposte tra le file dei sostenitori bianconeri: chi approva l'acquisto e chi, dalla sponda opposta, non lo reputa all'altezza della squadra.
Quello di Rincon non è un nome altisonante che infiamma le masse: parliamo di un giocatore con pochi margini di miglioramento e non un campione affermato, ma una sorta di onesto mestierante del centrocampo con ottime doti tattiche, di corsa e di gestione del pallone, espresse con la casacca del Grifone dopo aver lasciato l'Amburgo a costo zero, senza essere particolarmente rimpianto in terra teutonica.
Tutte queste caratteristiche fanno del General qualcosa più di un semplice mediano di rottura; proprio a Torino ne sanno qualcosa, visto che fu uno dei migliori in campo in quella rovinosa caduta di Marassi di circa un mese fa. Quella partita potrebbe essere stata decisiva nelle menti dei dirigenti bianconeri, poichè ha messo a nudo determinate lacune in un reparto già tendenzialmente fragile di suo, ma che per i primi mesi del 2017 sarà anche corto, essendo Lemina con le valigie pronte per la Coppa d'Africa ed Asamoah in quello stato stazionario tra la condizione ottimale per giocare e gli abituali problemi fisici.
Rincon, nell'ipotetico schieramento a quattro dietro, sarebbe l'ideale interno destro per dare fiato a un Khedira messo eccessivamente sotto sforzo, ma la sua presenza al fianco di Marchisio permetterebbe di giocarsi anche la carta Pjanic da interno, lasciando spazio in avanti anche a Cuadrado. Alla fisicità il nativo di San Cristobal riesce ad aggiungere anche buone capacità di gestione del pallone, non da regista puro ma piuttosto da mediano a due, come agli ordini di Juric, a fianco di un palleggiatore.
Il paragone immediato che rimbalza nella mente è con Sturaro, ed è probabilmente altresì in parte corretto affermare che il venezuelano arriva per giocarsi il posto con il classe 1993, visti i diversi tratti comuni, ma El General può risultare più utile per il palleggio. Attacca meno gli spazi, ma con Higuain e Dybala in avanti la prospettiva di non avere un uomo tendente al lanciarsi in avanti non spaventa. Inoltre, dettaglio non trascurabile, può all'evenienza abbassarsi sull'out destro della linea di difesa.
In tutto questo si inserisce il prezzo, tra i 9 e i 10 milioni totali tra costo del prestito e obbligo di riscatto a Giugno. Difficile trovare di meglio nel mese di gennaio, sempre escludendo le operazioni fuori mercato. Infine, l'arrivo di Rincon non pregiudica quello di Witsel, anzi se possibile lo rende ancora più probabile, di modo da tappare anche il buco nevralgico e garantire maggior scelta ad Allegri; nomi che magari a primo acchito non esaltano, ma con l'identikit giusto, al posto giusto. A giugno sapremo se anche il momento è stato indovinato.