E' uno degli uomini copertina del Milan targato Vincenzo Montella. Dopo un paio di stagioni in chiaroscuro, il talento classe 93' nativo di Cadice è sbocciato alla corte dell'Aereoplanino grazie ad una totale sinergia tra lui ed il tecnico. Suso, insieme al compagno di reparto Bonaventura, è risultato decisivo in Supercoppa nella sfida vinta dai suoi contro la Juventus ai calci di rigore. E' un Suso senza limiti quello che si racconta ai microfoni di Marca: "E' la stagione più bella della mia vita", esordisce visibilmente emozionato.
Se si sarebbe immaginato una stagione così dopo il prestito al Genoa: “No, non proprio. Ma non si sa mai, il calcio dipende da molte cose: ad esempio, se ci fosse stato un altro tecnico al posto di Montella, magari non sarebbe andata così e staremmo parlando di altro. Quel che sapevo è che l’ultima partita, con la Juventus, era un’occasione d’oro per vincere un trofeo. E’ andata per il meglio: abbiamo già vinto due volte contro la Juve, in campionato e in Supercoppa. E’ vero che a San Siro la partita è stata più equilibrata, ma nella Supercoppa abbiamo giocato molto meglio di loro ed abbiamo meritato di alzare al cielo la coppa”.
Sulla prima esperienza italiana, al Genoa di Preziosi: “E’ stato molto importante: in Italia la gente non mi conosceva, dopo un anno in cui a Milano avevo giocato molto poco. Nessuno sapeva quello che potevo essere o le mie potenzialità. In quei sei mesi si è visto che potevo giocare ad un buon livello e fare buone cose, importanti. L’ho dimostrato in quei sei mesi ed ora anche al Milan”.
Sul come ci si allena in Italia e le differenze rispetto alla sua Spagna: “Ci si allena davvero tanto in Italia: me l’avevano già detto prima di firmare con il Milan, ed è vero. Sia con Inzaghi, che con Mihajlovic, Gasperini o Montella, in generale ci sia allena molto più che in Spagna, fisicamente e tatticamente, ma soprattutto si cura molto di più l'aspetto fisico. Non ho mai corso così tanto in vita mia come quando ero a Genova. Non avrei mai pensato si potesse lavorare così tanto a metà stagione, perchè credevo di non averne bisogno. Però alla fine si vedono i frutti di così tanto lavoro".
Su cosa è cambiato rispetto alla prima esperienza al Milan: “Senza ombra di dubbio l’allenatore: Montella mi ha visto nei mesi del Genoa, è stato l’allenatore della Sampdoria a cui ho segnato due gol nel derby. Penso che avrebbe voluto portarmi con sè. E’ un allenatore che non ha paura di puntare sui giovani, lo sta dimostrando con i fatti. E’ un tecnico “alla spagnola”, a cui piace giocare con la palla, ama avere un’idea di gioco, cerca sempre di avere il controllo della palla. tra me è lui c'è totale sinergia, ci capiamo al volo ed è un piacere lavorarci insieme”.
Se si sente pronto per le grandi squadre spagnole come Barcellona, Real Madrid o Atletico Madrid: “Penso di sì, lo sto dimostrando pian piano con il lavoro ed il sacrificio quotidiano. E’ presto, ma sono stato a contatto con loro in Nazionale e ho dimostrato che il mio livello è quello. Forse è un po’ presto perchè devo continuare a crescere a lungo, ma un giorno conto di far parte di questi squadroni”.
Sugli attuali compagni di squadra, chi lo ha impressionato maggiormente: "Dico Donnarumma, è davvero molto forte. Colpisce vedere un giocatore così giovane ma così bravo alla sua età. E' un animale".
Sui propositi per il nuovo anno: "In genere la salute, e quindi l’assenza dagli infortuni. Voglio la qualificazione in Champions League con il Milan ed una chiamata dalla Nazionale. A Novembre ero nei pre convocati, ma poi non sono potuto entrare in lista. Anche solo la lettera di pre convocazione, però, per me è stata molto importante, perchè ha dimostrato che vedevano ciò che stavo facendo e che volevano puntare su di me. Sono fiducioso, anche perchè mister Lopetegui mi conosce dagli inizi della Nazionale: ho fatto tutta la trafila delle nazionali minori con lui. per ciò che concerne il rinnovo con il Milan, non c'è alcun problema, siamo d'accordo su tutto.".