Non si respira, a Firenze, aria di festa. La sconfitta con la Lazio, la seconda in pochi giorni in campionato, innalza nuovamente il livello di guardia. Corvino rassicura sulla permanenza in panchina di Sousa, ma l'idillio della scorsa stagione è un lontano ricordo. Alcune scelte - come riporta la Gds - non convincono, il tifo viola ribolle, la società si interroga. In un quadro a tinte fosche, si inserisce l'impegno infrasettimanale, con il lanciatissimo Napoli di Sarri che si presenta al Franchi per proseguire la sua marcia d'alta quota. 

Per la Fiorentina, un'arma a doppio taglio. Un tonfo ulteriore può schiacciare la squadra, un successo può cancellare i recenti malumori e riportare il sereno tra le mura gigliate. Nella mattinata odierna, alle ore 11, è in programma un allenamento importante, da valutare infatti il recupero di Borja Valero. Come sottolinea il sito ufficiale, la condizione della spagnolo è sotto la lente d'ingrandimento, il giocatore è ancora alle prese con una forte contusione rimediata nell'ultimo impegno di Europa League. Centrocampista senza eguali in rosa Borja Valero, classe e personalità a cui la Fiorentina non può rinunciare. Al momento, giusto ipotizzare un undici privo di Borja, quindi con Badelj - uomo mercato - e Vecino a comporre la cerniera centrale. 

Nella consueta lotta sull'esterno, si fanno preferire Chiesa e Milic, con Tello - corpo estraneo fin qui - e Olivera in panchina. Al fianco del talentino viola, sulla trequarti, Ilicic, perno alle spalle di Kalinic, e Bernardeschi, partenza da sinistra con licenza di svariare. 

Buone notizie sul fronte difensivo, Sousa ha a disposizione Gonzalo Rodriguez e Tomovic, rientra, dopo la squalifica, anche Salcedo. Margherita ricca, con Astori - in diffida - al fianco di Gonzalo, a protezione di Tatarusanu. Milic - come detto - e Salcedo i laterali bassi. 

In caso di presenza di Borja Valero, fuori uno tra Vecino e Badelj, più il primo del secondo. Il modulo è il 4-2-3-1, schieramento che per ora non sembra calzare sulla rosa a disposizione, ma Sousa non intende rinunciare al suo credo.