Finalmente il Venezia. Dopo anni bui, caratterizzati da fallimenti e delusioni, in laguna si ritorna a respirare brezza melodica.
Alla base del progetto di rinascita c'è l'avvocato americano Joe Tacopina (già visto per un breve periodo a Bologna), con Perinetti direttore sportivo e Filippo Inzaghi in panchina. Un trittico da leccarsi i baffi, che fa ben sperare gli sportivi veneziani.
Un mondo sospeso tra laguna e terraferma. Fare calcio a Venezia si può, anche se con qualche piccola variante rispetto alla normalità. Varianti che riguardano perlopiù l'aspetto logistico con lo Stadio "Pier Luigi Penzo" ubicato nel quartiere di Sant'Elena, periferia orientale della città, nel bel mezzo della laguna. Per gli allenamenti, la squadra è costretta a spostarsi negli impianti del "Taliercio", in provincia di Mestre, ovvero terraferma. Ci si dondola, un po' ed un po'. Laguna e terraferma.
Aldilà degli aspetti logistici, non semplicissimi, non manca l'entusiasmo della gente, la quale si è stretta intorno a Tacopina ed al suo progetto di riportare Venezia ed il Venezia nel calcio che conta.
E' una società giovane quella arancio, nero e verde. Quattro persone a comporre l'organigramma societario con una età media di circa trent'anni. Un direttore sportivo dal curriculum invidiabile, quel Giorgio Perinetti che ha vinto tutto dalla D fino allo scudetto in A. Anche in panchina il Venezia ha scelto ciò che di meglio il mercato poteva offrire. La guida tecnica è stata affidata a Filippo Inzaghi, uno che del calcio giocato è leggenda, ma che vuole dimostrare tutte le sue capacità anche in panchina, facendo gavetta.
La squadra ha collezionato undici vittorie in diciotto partite disputate nel girone B di Lega Pro. Cinque sono i pareggi e solo due le sconfitte. Con la vittoria ottenuta ieri in trasferta, all'Atleti Azzurri d'Italia contro l'Albinoleffe per 1-0, i lagunari hanno nuovamente superato il Pordenone in classifica dando vita ad un emozionante testa a testa in vetta destinato a ravvivare un raggruppamento costituito da altre grandi nobili decadute, quali il Parma, il Modena ed il Padova su tutte.
La società ha affidato a "Superpippo" una rosa di assoluto valore, con gente esperta che ha calcato, nel recente passato, palcoscenici di categoria superiore, ben più ammalianti. Dal difensore centrale ex Udinese e Napoli Domizzi, agli esterni difensivi Baldanzeddu e Garofalo. Passando per il centrocampo, su tutti l'ex Chevo Simone Bentivoglio con svariate presenze in Serie A, fino a giungere in attacco con Ferrari e Geijo a comporre un tandem da mille e una notte per la categoria.
Il Venezia americano sta tornando, la strada è ancora lunga e districata, ma tra calli e canali si riesce ad intravedere la luce in fondo al tunnel. Non ci resta che aspettarli ancora per un po', l'attesa sembra essere agli sgoccioli e quella maglia che fu del Chino Recoba potrà essere rivista ed ammirata nel calcio che conta, quello a cui i supporters lagunari hanno dato il benservito da tanto, troppo tempo.