Al Partenio Lombardi va in scena, per la prima volta in Serie B, il derby tra Avellino e Benevento. Due squadre che vivono stati d'animo opposti. Gli irpini terz'ultimi provano a beneficiare della cura Novellino, alla sua seconda panchina con i lupi, mentre il Benevento, in piena zona play off, vuole dare continuità al successo casalingo della settimana scorsa contro il Cesena, per continuare a cullare sogni di Serie A.
Mister Novellino schiera i suoi con un 4-4-2 scolastico. È costretto in extremis a rinunciare a Paghera ed al suo posto lancia dal 1' minuto Omeonga. Al posto dello squalificato Perrotta, al centro della difesa agisce Jidayi con Djimsiti, mentre la coppia d'attacco è costituita da Castaldo ed Ardemagni. Risponde il Benevento con un più offensivo 4-3-3 con Ceravolo, Puscas e Ciciretti in attacco. In difesa spazio al terzino destro Gyamfi al posto di Venuti dato come titolare nell'immediata vigilia.
LA PARTITA - Partenza sprint dell'Avellino che cinge d'assedio nella propria area di rigore il Benevento incapace di ripartire. Dopo appena 120 secondi Asmah calcia in porta svirgolando, la sfera arriva ad Ardemagni che prova una rovesciata che non inquadra però la porta. Dopo un minuto esatto è Verde con un bolide dai 25 metri ad impegnare severamente il portiere giallorosso Cragno. È il preludio al gol che arriva puntuale al settimo minuto ed a siglarlo è lo scatenato Verde. Fa tutto il furetto di scuola Roma, parte da centrocampo palla al piede, arriva al limite dell'area e fa partire un tiro a giro di sinistro che termina in fondo al sacco tra il tripudio dei presenti al Partenio. Esultanza smisurata di Verde che si becca il giallo per aver tolto la maglietta. È una partenza "a manetta" quella dell'Avellino, al quarto d'ora viene annullato un gol ad Ardemagni (giustamente) per fuorigioco. Bisogna attendere la mezzora per registrare un'azione d'attacco del Benevento. Dagli sviluppi di un corner, al centro dell'area svetta Puscas ma di testa non inquadra lo specchio della porta. Molto bene anche l'altro esterno Belloni nelle fila irpine, proprio quest'ultimo serve un delizioso assist a Castaldo che però non riesce ad approfittare del "cioccolatino" offerto dal compagno e manca lo stop che poteva spianargli la strada verso la porta di Cragno. Timidi segnali di risveglio il Benevento li fa registrare solo in chiusura di prima frazione, ma non va oltre una conclusione di Pezzi facilmente disinnescata da Frattali.
Ritmi più blandi ad inizio secondo tempo. Dal nulla dopo due minuti Asmah crea un grattacapo al portiere ospite Cragno. Il suo tiro cross assume una traiettoria beffarda che si stampa sulla parte esterna del palo. I tifosi irpini incitano a gran voce i propri beniamini mentre il tecnico in seconda Cozzi prova a dare maggior brio offensivo alla sua squadra inserendo Falco per Buzzegoli. Tanto possesso palla per "la Strega" ma di pericoli l'Avellino ne corre pochissimi. Al 10' ci prova Puscas, risponde presente Frattali e gli respinge la conclusione. Il canovaccio della gara è chiaro, gli ospiti provano a venire in avanti nel tentativo di ottenere il pari e l'Avellino prova a colpire in contropiede. In uno di questi, il neo entrato Mokulu prova a chiudere il match ma si fa anticipare sul più bello.
Al 26' altro legno degli irpini; lo colpisce Gonzalez su azione d'angolo. Il gol del pareggio arriva a sette minuti dal novantesimo. Il Benevento più di nervi che di tecnica guadagna una punizione dal limite dell'area, viene calciata da Amato Ciciretti che pennella una parabola perfetta per la testa di Cissè che impatta perfettamente il cuoio e sigla il gol del pareggio sotto il settore riservando ai propri sostenitori. È una doccia gelata per l'Avellino, scende anche la nebbia al "Partenio Lombardi" e con essa le possibilità di Novellino di trovare la prima gioia stagionale dopo la sconfitta all'esordio contro l'Ascoli (1-2). Gli irpini restano nelle sabbie mobili della zona retrocessione, per il Benevento è un punto tutto sommato positivo che lo tiene lì, ben saldo nei quartieri alti della classifica.