Il giorno del giudizio si avvicina, rapido come una discesa palla al piede del ragazzo in foto. Già, il Milan è pronto, almeno per quelle che sono stati annunci, attese e previsioni, a cambiare pelle. Il 13 dicembre, in concomitanza con l'Assemblea dei soci rossonera - che si terrà a Casa Milan - potrebbe avvenire l'atto definitivo. La firma sul closing che sancirebbe il passaggio della società dalle mani di Silvio Berlusconi a un gruppo di investitori cinesi.
Il 13, per l'appunto, è il giorno indicato come 'buono' per una possibile svolta. Una trattativa, quella relativa alla cessione del Milan, che ormai va avanti da mesi, estenuante come gli ultimi minuti di una finale di Champions vinta con il minimo scarto. Eppure, quel giorno, il 13, potrebbe sconvolgere non solo il futuro prossimo del club meneghino. Con il passaggio in mani cinesi prima di Natale, il Milan di Vincenzo Montella potrebbe regalarsi qualche pacco regalo da mettere sotto l'albero.
L'Aeroplanino, la sua lista dei desideri, pare l'abbia compilata in gran segreto. Affiancato dalla coppia Fassone - Mirabelli, futuri dirigenti del Milan cinese, l'ex Fiorentina ha stilato una lista di nomi, tutti percorribili solo in caso di cessione immediata.
I prossimi proprietari rossoneri infatti, molto difficilmente si presenteranno ai tifosi del Diavolo senza qualche grande botto. Il biglietto da visita degli altri cinesi, quelli nemici di Suning, è stato corposo: una campagna acquisti da oltre cento milioni di euro. La risposta, anche per non sfigurare all'interno dei confini Nazionali, dovrà esserci e ci sarà, da parte della Sino Europe.
I primi della lista, in caso di closing imminente e disponibilità immediata in quel di gennaio sono i soliti: Cesc Fabregas e Keita Balde Diao. Il primo, fuoriclasse spagnolo che nel Chelsea di Conte non trova mai spazio, è un sogno di proporzioni gigantesche. Il Milan vorrebbe tentare il colpaccio dopo che nell'ultimo giorno di agosto si è era sparsa la notizia di un possibile - ma irreale - ingaggio di Cesc. Facendo leva sulla voglia di rivalsa del 29 campione del mondo, il Milan portebbe indurre il Chelsea a lasciar partire il calciatore per una cifra non astronomica. Il problema più grosso però, è rappresentato dall'elevatissimo ingaggio: 6,5 milioni di euro. Un ingaggio che, staremo a vedere - nel caso in cui il puzzle dovesse comporsi - se la nuova dirigenza avrà la forza di sostenere.
Secondo nome in ordine di importanza è quello di Keita della Lazio. La freccia ex Barcellona che ha scelto di giocare per la Nazionale senegalese si è ritrovata dopo un estate passata con le valige in mano. Grazie al lavoro da buon psicologo di Simone Inzaghi, Keita si è riproposto sulla scena nazionale più forte che mai. Ambito da molti club italiani ed esteri, Keita potrebbe rappresentare il profilo giusto per un Milan di corsa, qualità e gioventù: la carta d'identità dice 1995. La posizione, esterno nel 4-3-3 con Montella lo esalta. L'unico ostacolo, allora, è la Lazio di Lotito, poco propensa a lasciar partire la sua stella nel mese di gennaio. Ciò, soprattutto se la Lazio - come sta accadendo ora - continuasse la sua corsa verso la Champions League. Il prezzo comunque, nel caso in cui il Milan decida di rompere gli indugi, si attesta sui 30 milioni di euro, cifra che solo la Sino Europe sarebbe in grado di sborsare senza troppi problemi.
Oltre ai due pallini, anche altri nomi girano intorno all'orbita rossonera: da Badelj - obiettivo low cost nel caso in cui il closing dovesse essere posticipato - a Rudi, centrocampista tedesco che andrà in scadenza di contratto il prossimo giugno. Nella lunga lista, c'è anche posto per un difensore di spessore - probabilmente Musacchio - e un Bomber con cui infiammare il mercato estivo: Belotti, pare essere il prescelto anche se, per capire quello che accadrà nella sessione estiva, ci sarà tempo e modo per discutere.
Ora però, è solo il 13 dicembre. Un giorno che potrebbe entrare nella storia del calcio italiano e sconvolgere presente immediato e futuro prossimo di un Diavolo pronto a trasformarsi in Dragone.